POLEMICA

"Irregolari i contributi ai Comuni", sindaci minacciano il ricorso al Tar

Le amministrazioni locali escluse dalla graduatoria sulla legge 18 della Regione Piemonte protestano: "C'è chi ha fatto il furbo". Così il bando per elargire risorse ai piccoli centri rischia di finire nel pantano

Comuni sul piede di guerra dopo l’esito del bando della legge 18 pubblicato nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte: 13 milioni di euro che Alberto Cirio ha messo a disposizione dei piccoli centri per lavori di manutenzione straordinaria delle strade, illuminazione pubblica, ristrutturazione di edifici comunali e così via. Un modo, disse a suo tempo il governatore, per drenare risorse agli enti locali garantendo un cofinanziamento al cinquanta per cento a quei progetti immediatamente cantierabili di riqualificazione urbana. Destinatari tutti i Comuni piemontesi con meno di 3.500 abitanti, ma tra gli esclusi da giorni monta una polemica sotterranea che presto potrebbe portare i sindaci alle estreme conseguenze di un ricorso al Tar.

Delle 1.068 domande di cofinanziamento ne sono state approvate 296 (Leggi qui la graduatoria).  Come detto, il bando assegnava un punteggio più alto a quei Comuni che avevano già approvato un progetto esecutivo e che quindi, grazie al sostegno regionale, sarebbero stati in grado di partire immediatamente con i lavori. Fin qui nulla di male non fosse che qualche sindaco pare abbia fatto il furbo. “Alcuni miei colleghi hanno dichiarato di avere un progetto esecutivo per ottenere il massimo dei punti ma in realtà non ce l’hanno” denuncia il sindaco di Ornavasso, nel Vco, Filippo Cigala Fulgosi. E tira fuori anche degli esempi: “A Cavallirio, nel Novarese, dichiarano di avere il progetto definitivo-esecutivo per l’ampliamento del cimitero, ma poi in delibera si specifica che devono ancora acquisire i pareri di Asl e Arpa”. Ed è solo un esempio. A Massino Visconti, sempre in provincia di Novara, “la delibera contiene solo l’affidamento per la realizzazione del progetto esecutivo, ma il progetto ancora non c’è” prosegue il sindaco Fulgosi che in un certosino lavoro di esame dei vari atti  ha scovato quelle che a suo giudizio sono delle irregolarità. Ma quanti sono i Comuni almeno potenzialmente non in regola con quanto dichiarato? “Sto verificando assieme agli uffici e agli altri colleghi” dice Fulgosi.

Avrebbe potuto accorgersene anche la Regione, ma il bando non prevedeva che venisse inviata la delibera di approvazione del progetto, ma solo il numero del provvedimento e l’anno. Che sia sfuggita qualche furbizia? Secondo il primo cittadino di Ornavasso, che ha visto il suo progetto finire indietro in graduatoria, fuori dalle posizioni che danno diritto al contributo regionale, ci sono ben pochi dubbi e per questo annuncia allo Spiffero: “Scriverò assieme ad altri sindaci una lettera alla Regione per chiedere di verificare le delibere dei Comuni e sulla base delle risultanze rivedere la graduatoria. Altrimenti andrò al Tar per dimostrare che questo non è il mondo dei furbi”.

Un bando che ha scontento molti e che ora rischia di incagliarsi in un dedalo di ricorsi penalizzando tutti quei Comuni che speravano finalmente di poter contare su quelle risorse. Nei giorni scorsi anche i sindaci del Torinese si sono lamentati seppur in via, per ora, confidenziale per essere stati esclusi dal contributo. Anche loro vogliono vederci chiaro.

La questione è stata oggetto questa mattina di un question time presentato da Alberto Avetta Pd, cui ha risposto l’assessore Marco Gabusi difendendo la procedura adottata (nella quale peraltro risultano penalizzati i Comuni del Torinese che hanno ottenuto poco più del 10 per cento delle risorse stanziate, cioè 1,5 milioni sui 13,2 complessivi) e anzi specificando che qualora la legge dovesse essere rifinanziata nei prossimi anni verrà utilizzata la stessa graduatoria. “Una risposta che no posso accettare” è la replica di Avetta.