CAMPANILE SERA

Ricorso contro i Comuni "furbetti"

I sindaci esclusi dalla graduatoria della legge 18 danno battaglia e minacciano rappresaglie legali. Intanto si moltiplicano le anomalie nella presentazione delle domande. "La Regione verifichi le procedure"

I Comuni di Andrate e Carema, nel Canavese, hanno ottenuto il finanziamento con una “perizia di stima esecutiva”, Montechiaro, nell’Astigiano, approvando un mero “studio di fattibilità”. C’è anche chi come il municipio di Ponzano Monferrato ha deliberato “in parola” un progetto esecutivo di cui, al momento della presentazione della domanda, non v’è traccia. Sono creative le soluzioni individuate da taluni sindaci per ottenere il contributo della Regione Piemonte sul bando della legge 18, che grazie allo stanziamento di oltre 13 milioni di euro si propone di sostenere i piccoli Comuni per lavori di manutenzione straordinaria delle strade, illuminazione pubblica, ristrutturazione di edifici comunali e così via. Ma attenzione, per ottenere un punteggio più alto l’amministrazione doveva avere già un progetto esecutivo approvato e quindi immediatamente cantierabile. E qui forse c'è chi ha forzato un po' la mano. 

A Palazzo Lascaris c’è già stata un’interpellanza del consigliere Pd Alberto Avetta, il suo compagno di partito Daniele Valle ha protocollato una interrogazione sul tema, mentre i sindaci esclusi protestano contro i colleghi “furbetti del bando” e minacciano un ricorso al Tar. “Che ci siano delle anomalie pare evidente, a questo punto la Regione farebbe bene a fare degli approfondimenti. Per quanto mi riguarda, vista anche l’assenza di alcuni documenti sui portali istituzionali dei Comuni ho già predisposto un accesso agli atti” dice Valle.

Delle 1.068 domande presentate ne sono state approvate 296 (Leggi qui la graduatoria): i Comuni della provincia di Cuneo otterrà ben 3,5 milioni, per quelli dell’Alessandrino ci sono altri 2,2 milioni, mentre 2,1 milioni pioveranno sull’Astigiano. Penalizzata l’area metropolitana di Torino che riceverà solo 1,6 milioni, spalmati sui 36 interventi approvati.

Per presentare la domanda ogni municipio doveva indicare quale tipo di opera intendesse realizzare, il livello di progettazione raggiunto e il numero della delibera che indicava l’approvazione del progetto. Nell’Alessandrino, il Comune di Morsasco dichiara di avere un esecutivo e ne indica l’approvazione attraverso la delibera numero 29 dell’8 giugno. Ma con quell’atto, in realtà, veniva approvato solo un progetto definitivo. I casi di anomalie sono tantissimi. Ad Agliè (provincia di Torino) si dichiara che l’approvazione dell'esecutivo è da intendersi valida solo ai fini della richiesta di contributo della Regione, quando però le norme prevedono che un progetto esecutivo, per essere tale, deve avere copertura economica e non basarsi su un co-finanziamento che è solo ipotetico. Tantissimi poi i Comuni che, pur avendo un portale internet aggiornato, con albo pretorio on line completo di tutti gli atti, risultano aver "dimenticato" la pubblicazione proprio di quella delibera indicata nel bando rendendo impossibile ogni tipo di verifica.

Sono decine i sindaci che a questo punto vogliono vederci chiaro. Tra loro c’è il primo cittadino di Ornavasso (Vco) Filippo Cigala Fulgosi: “Lunedì scriverò alla Regione per chiedere di sospendere la graduatoria e di verificare le procedure dei vari Comuni. In caso contrario farò ricorso”.