PALAZZO LASCARIS

"Un faro sulle falle della Sanità, anche prima del Covid"

Insediata la "commissione" d'indagine guidata dal dem Valle. In calendario molte audizioni, analisi di documenti dell'Unità di Crisi del Piemonte, ma anche una fotografia del sistema sanitario al momento dei primi contagi

“Analizzare la situazione della sanità piemontese al momento in cui si sono manifestati i primi casi di Coronavirus, riscostruire ciò che è accaduto nei tre mesi dell’emergenza per comprendere come ha funzionato la catena di comando e l’Unità di Crisi e dove e perché ci siano state falle nel sistema dai disservizi sui tamponi alla gestione relativa alle Rsa, quindi elaborare proposte e suggerimenti per il futuro”.

Sono questi i tre punti che Daniele Valle, consigliere regionale del Pd appena nominato coordinatore della (sub)commissione di indagine sulla gestione dell’emergenza Covid, indica come altrettante tappe del percorso che il gruppo di lavoro all’interno della IV commissione (ma autonomo) si appresta a incominciare con una scadenza al giugno del prossimo anno, “anche se abbiamo come obiettivo un documento preliminare già entro dicembre”.

La prima riunione operativa si terrà quasi certamente prima della pausa estiva per stilare il calendario dei lavori. L'inizio e previsto per settembre e contempla molte audizioni e analisi di altrettanti documenti. “Avremo un luogo destinato al confronto e all’approfondimento di cosa non abbia funzionato, e soprattutto l’opportunità di fare proposte utili per non reiterare gli errori commessi” afferma il vicepresidente della IV commissione, il dem Domenico Rossi, che assicura “piena collaborazione al collega Valle, eletto all’unanimità come coordinatore da tutte le forze politiche. “Per permettere al gruppo di lavoro di esercitare a pieno il proprio ruolo – aggiunge Rossi – ho chiesto che vengano forniti ai commissari tutti gli atti afferenti le decisioni prese dall'Unità di Crisi durante l’emergenza, che, ad oggi, nonostante le richieste dei singoli consiglieri non sono ancora stati forniti. Atti necessari che ho chiesto siano inviati prima della chiusura di agosto di palazzo Lascaris così che i consiglieri possano analizzarli durante la pausa estiva ed essere pronti a un confronto proficuo già da settembre”.

Non tutti gli atti, tuttavia, potranno essere esaminati dalla commissione che proprio sulla differenza tra i suoi poteri di inchiesta o di indagine si era arrivati a un impasse tra maggioranza (che non vuole l’inchiesta) e la minoranza, superato poi con una soluzione al ribasso come quella che ha dato vita al gruppo di lavoro in seno alla commissione Sanità, pur con una sua autonomia e riunioni svincolati da quelli in calendario per l’organismo permanente del consiglio regionale.

Al netto delle ripetute dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi circa la sua non contrarietà alla commissione di inchiesta, il suo partito, la Lega, ha posto il veto su questa ipotesi, così come sulla costituzione di un’apposita commissione, sia pure di indagine. “Abbiamo voluto con forza questa indagine perché capire che cosa non ha funzionato e quali errori sono stati commessi durante la pandemia potrà aiutarci a non ripeterli e a rispondere tempestivamente alle emergenze future. Nessun processo – assicura il capogruppo del Pd Raffaele Gallo – quindi, ma una collaborazione costruttiva per migliorare il sistema sanitario”.

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