Coronavirus: standard certificazioni, Piemonte firma accordo

"Nell'emergenza, il riconoscimento immediato della qualità dei prodotti sanitari che si vanno ad acquistare non deve lasciare margini all'incertezza". Lo afferma l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che ha sottoscritto il protocollo pilota del Tavolo italo-cinese di dialogo permanente sulla qualità e la sicurezza dei materiali anti-covid19. Promosso dalla Camera di Commercio Internazionale di Wenzhou e dall'Associazione Nuova Generazione Italo-cinese (Angi), in collaborazione con il Centro Studi sullo sviluppo e l'internazionalizzazione di Wenzhou e il Portale Risorse Umane di Wenzhou, il protocollo ha permesso di individuare "riferimenti condivisi per la certificazione dei dispositivi sanitari", nonché "la formulazione di black list di aziende non affidabili e la ricerca di migliori procedure di transito doganale". "L'obiettivo è accrescere la sensibilità e la consapevolezza sulla qualità e la sicurezza, attraverso il confronto e la collaborazione", spiega Icardi, intervenuto a un incontro con i responsabili di Accredia Dipartimento Certificazione Ispezione, dell'Ufficio controlli-dogane, dell'Ente notificatore Dolomiticert e di un centinaio di operatori cinesi. Dal 25 aprile, le imprese cinesi che esportano mascherine non medicali devono presentare alla Dogana una dichiarazione congiunta della parte esportatrice e della parte importatrice, confermando la conformità del prodotto agli standard cinesi oppure a quelli dello Stato estero. "Parliamo di una realtà di circa 130 imprese della zona di Wenzhou - rileva l'assessore Icardi -, con una capacità produttiva di 20 milioni di mascherine al giorno. Sono numeri da tenere in considerazione, nel malaugurato caso in cui ci trovassimo ad affrontare una nuova emergenza". 

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