ALTA TENSIONE

Cade l’avamposto No Tav, sarà abbattuta la baita cara a Grillo

Verrà formalmente sequestrata domani la costruzione (abusiva) in Valle Clarea, eletta a simbolo della lotta contro la Torino-Lione. Nel dicembre 2010 il fondatore del M5s violò i sigilli e fece uno show con Perino e il leader di Askatasuna Rossetto. L'elegiaca resa della Dosio

Sarà formalmente espropriata domani, 3 agosto, la baita in Valle Clarea, la costruzione simbolo del movimento No Tav della Valle di Susa. La costruzione, abusiva, usata nel 2010 come presidio per gli attivisti, nel 2012, dopo un intervento delle forze dell’ordine, fu sgomberata e inglobata nel perimetro del cantiere del Tav. In occasione di una sua visita in valle, il 5 dicembre 2010, Beppe Grillo varcò la soglia della baita violando i sigilli apposti dalle autorità. Con lui lo storico militante No Tav Alberto Perino e il leader del centro sociale Askatasuna Giorgio Rossetto. In primo grado, nel 2014, il fondatore e “garante” del Movimento 5 stelle, venne condannato a quattro mesi di reclusione senza condizionale, reato poi dichiarato prescritto 7 anni dopo, dalla Corte d’Appello di Torino.

“Dopo averla tenuta prigioniera per più di otto anni – denuncia Nicoletta Dosio, pasionaria No Tav –  la lobby del Tav ha decretato che dovrà morire. Per il 3 agosto ne hanno previsto l’esproprio definitivo e probabilmente la demolizione. Ma i ricordi sono troppi perché quel giorno possa passare nella rassegnazione”. La professoressa, attempata militante della sinistra e oppositrice della Torino-Lione tanto da aver collezionato denunce e condanne, finita in carcere per aver rifiutato misure alternative alla detenzione, è arrabbiata: “Nell’abusivismo legalizzato del cantiere-fortino voluto dai lobbisti delle Grandi Opere e retto dalle mafie che si annidano nel cuore dello Stato – conclude Dosio – la nostra piccola, amata baita è un avversario pericoloso perché porta in sé la storia concreta di una lotta irriducibile, generosa e bella per un mondo più giusto e vivibile per tutti. A poche centinaia di metri, oltre il torrente, il neonato presidio dei Mulini di Clarea sorride e aspetta”.

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