EMERGENZA SANITARIA

Impennata di contagi: +37

L'incremento di positivi dovuto a un focolaio nel Vercellese. Nel complesso dati stabili che, a detta degli esperti, non suscitano particolare preoccupazione. Stretta della Regione sugli ingressi dall'estero: quarantena fiduciaria per chi arriva dai Paesi a rischio

Sono +37 rispetto a ieri i contagi di Covid-19 in Piemonte, di cui 25 asintomatici. Una impennata imputabile a un focolaio individuato nel Vercellese: un giovane dominicano di ritorno da Santo Domigo avrebbe diffuso l’infezione tra alcuni connazionali durante una serata trascorsa in discoteca. I ragazzi, tutti asintomatici, sono stati presi in carico dal Servizio di Igiene e Salute Pubblica dell’Asl. Una situazione che non preoccupa gli esperti: secondo l’ultimo report ministeriale, l’indice RT, quello che rileva il tasso di contagiosità, è 0,87: rischio moderato ma nessuna allerta.

“Rispettate tutte le misure di sicurezza previste sulle norme anti-contagio”, è l’appello del sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, che ha annullato il concerto previsto domani sera nella centrale piazza Cavour. Nessun allarme, dunque, ma “è fondamentale ricordare ai cittadini – prosegue l’appello delle istituzioni vercellesi – che per evitare la diffusione del virus occorre rispettare in modo stringente le misure indicate dal Ministero della Salute: mantenere il distanziamento sociale e proteggere le vie aeree con l’uso attento e rigoroso della mascherina”. Quello di Vercelli è il secondo focolaio individuato in Piemonte. Nei giorni scorsi a destare attenzione erano stati i casi di positività rilevati a Saluzzo, nel Cuneese, dove è numerosa la presenza di lavoratori stagionali stranieri impegnati nella raccolta della frutta.

Dei 37 nuovi casi, 3 sono stati accertati tramite screening, 30 sono dovuti a contatti di caso e per 4 sono in corso di indagine. I casi importati sono 7. Il totale è ora di 31.799 casi totali, così suddivisi su base provinciale: 4117 Alessandria, 1887 Asti, 1056 Biella, 2951 Cuneo, 2828 Novara, 16.014 Torino, 1383 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 271 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 135 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.229 (+ 22 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3236 (+7) Alessandria, 1580 (+3) Asti, 845 (+0) Biella, 2463 (+2) Cuneo, 2364 (+1) Novara, 13.499 (+8) Torino, 1106 (+0) Vercelli, 964 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 172 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 642 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sempre oggi è stato registrato un solo decesso di persona positiva al test, anche se la morte risale ai giorni precedenti. Il totale è di 4136 deceduti: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1827 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Intanto, proprio per far fronte ai casi d’importazione, la Regione ha deciso di irrigidire le regole per chi arriva dall’estero. Due, in particolare, gli “irrobustimenti” rispetto alla normativa nazionale, come li definisce il governatore Alberto Cirio. Ovvero comunicazione obbligatoria per chi transita o arriva da Paesi a rischio e quattordici giorni di isolamento fiduciario, nonché tampone e autocertificazione per chi lavora in sanità e servizi di assistenza alla persona. “Si tratta di una misura prudenziale – spiega l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – ma necessaria perché sull'incremento dei nuovi contagi c’è un impatto rilevante dei casi importati, soprattutto dai paesi che in questo momento hanno una situazione epidemica particolarmente critica”.

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