TRAMONTO AZZURRO

"Questa è la fine di Forza Italia, ostaggio di Salvini e Meloni"

Napoli boccia senza appello il patto anti-inciucio firmato ieri da Berlusconi con i leader di Lega e Fratelli d'Italia. "Una manovra fatta apposta per legarci, consumarci e poi scioglierci". Prepara il suo addio? "Sono con la Carfagna, vediamo cosa succede a settembre"

“Questo patto lega Forza Italia mani e piedi e la consegna a Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nulla di più sbagliato e inutile al nostro Paese”. Il patto anti-inciucio, voluto soprattutto dalla leader di Fratelli d’Italia, che vincola i contraenti “a non dare corso in questa e nella futura legislatura a qualsiasi accordo di governo” con altri è stato appena siglato e la prima (e pressoché solitaria) voce apertamente critica che si leva nel partito del Cav è quella di Osvaldo Napoli. Ed è una voce che mescola disappunto, sconcerto e sconforto.

Onorevole Napoli, un errore irreparabile la firma di questo accordo?
“Questo patto è un errore grandissimo. La politica è un’altra cosa. La coalizione politica è sempre nata come somma di volontà concordi nel perseguire un determinato programma di governo, nel presupposto che si realizzino determinate condizioni. Quando questo non è possibile, l'interesse del Paese deve venire viene prima di quello dei partiti”.

Forza Italia avrebbe potuto riscattarsi in parte dalle sue difficoltà di consenso giocando una partita guardando ad altre maggioranze, invece i due maggiori alleati, come dice lei, hanno legato il suo partito mani e piedi. Passeranno al collo, soffocandolo?
“Probabile. Con questa operazione corriamo il rischio dello scioglimento di Forza Italia. Cosa che non mi auguro, ma credo sia inevitabile”.

Saranno tempi rapidi?
“Molto dipenderà dalle regionali di settembre. Spero che i risultati diano al partito percentuali accettabili, se non lo fossero sarebbe davvero finita”.

Lei è un politico e parlamentare di lungo corso, se lo aspettava o aveva avuto sentore di questo patto?
“Assolutamente no. Sono rimasto molto sorpreso e non certo positivamente. Ero convinto di una forte rinascita antipopulista e antisovranista di Forza Italia, invece…”.

Invece siete finiti nella tenaglia di Salvini e Meloni.
“Una manovra fatta apposta per legarci, consumarci e poi scioglierci”.

Crede che sia impossibile liberarsi da questa morsa?
“Molto, molto difficile. Forza Italia può solo ritagliarsi un ruolo se diventa determinante per la maggioranza, specialmente se si voterà con il proporzionale. Lo dico da convinto proporzionalista da sempre. Ma se ci sarà il maggioritario, come una parte del partito chiede, che collegi ci daranno, quale peso potremo far sentire? Senza il proporzionale siamo finiti”.

Quali ripercussioni prevede per il Piemonte, dove la Lega già fa sentire tutto il suo peso elettorale e i Fratelli d’Italia hanno da tempo avviato una campagna acquisti nel suo partito?
“Troppo presto, aspettiamo fine settembre. I risultati delle elezioni amministrativi saranno determinanti”.

Da settimane di parla, non senza ragione, di un possibile passaggio di Alberto Cirio a Fratelli d’Italia. Cosa consiglierebbe di fare al governatore?
“Non entro in merito su questioni o scelte di altri. Faccio una battuta: Cirio ha quattro anni davanti e in politica in quattro anni cambia il mondo. Fossi al suo posto, con la sua età, non farei proprio nulla, non prenderei nessuna decisione, con tutto il tempo che ha davanti per prenderle”.

Lei deciderà, come si vocifera, di lasciare Forza Italia per aderire ad Azione di Carlo Calenda?
“Sono stato democristiano e poi di Forza Italia, non vorrei cambiare nella maniera più assoluta. Però mi rendo conto che questo patto è fatto per scioglierci”.

Quindi l’ipotesi di passare con Calenda non è esclusa?
“Io sono per Mara Carfagna, non per Calenda”.

E se la Carfagna va con l’ex ministro…
“Sono di Forza Italia e faccio parte dell’associazione Voce Libera di Carfagna. Ad oggi non ho nessuna intenzione di cambiare”.

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