CORSO REGINA

AAA cercasi direttore della sanità

Pubblicato il bando per trovare il successore del dimissionario Aimar. Soluzione interna (Frascisco o Minola) o esterna (Sottile di Candiolo)? La risposta tra pochi giorni, la selezione scade il prossimo 8 marzo. In ballo gli equilibri politici tra Cirio e Lega

Tra una settimana si saprà quanti e chi sono coloro che ambiscono a ricevere lo scomodo, ma non poco economicamente gratificante, testimone di Fabio Aimar sperando nella nomina a direttore regionale della Sanità e del Welfare. Il termine per rispondere al bando, anzi ai due bandi giacché uno è riservato ai dirigenti regionale e l’altro ad esterni, scade lunedì prossimo con una finestra assai ristretta giacché la manifestazione di interesse è stata aperta venerdì scorso con la pubblicazione dell’avviso. 

Sarà altrettanto rapida la scelta e la conseguente nomina per la più elevata posizione burocratica della sanità piemontese? Non è un mistero che il presidente della Regione voglia chiudere in fretta la questione uscendo da una situazione precaria con il dimissionario Aimar che continua a garantire la sua presenza in corso Regina come annunciato al momento delle dimissioni, ma di fatto con un ruolo di estrema importanza che non può rimanere vacante a lungo. Tant’è che proprio Alberto Cirio aveva preso in considerazione l’ipotesi, chiedendo lumi agli uffici giuridici, di evitare nuovi bandi pescando nell’elenco degli idonei dal quale a fine del 2019 era stato scelto Aimar, voluto ad ogni costo dall’assessore Luigi Icardi

QUI IL BANDO

Il proposito del governatore, poi mutato nei fatti, avrebbe avuto come rapida soluzione la nomina di Paolo Frascisco, attuale titolare della direzione con competenza sull’attività della giunta, nel cui curriculum da grand commis c’è anche la direzione di un’azienda sanitaria. Il trasferimento da piazza Castello a corso Regina di Frascisco, avrebbe però provocato un inevitabile effetto domino tra i mandarini regionali per nulla gradito ed evitato con convinzione dal governatore. 

Nelle stanze degli alti burocrati l’ipotesi di Frascisco alla Sanità, aveva fatto in fretta a prefigurare una serie di cambiamenti. Pronta a subentrare al collega per occuparsi della giunta sarebbe stata Paola Casagrande, attuale direttore per i Fondi Europei che non disdegnerebbe neppure la Cultura dopo l’imminente pensionamento di Marzia Baracchino, posto però su cui ha da tempo posato lo sguardo l’attuale vice Raffaella Tittone, moglie dell’ex parlamentare di FdI Agostino Ghiglia. Una sarabanda che ha impensierito non poco Cirio, inducendolo a decidere (salvo sorprese) a mettere da parte l’idea di nominare Frascisco al vertice tecnico della Sanità e a imboccare la strada, esclusa inizialmente, del nuovo bando.

Tra gli aspiranti ci sarà l’attuale consulente del governatore per l’emergenza Covid, Pietro Presti, il cui nome è girato negli ultimi giorni come assai gradito a Cirio e senza che la Lega alzi barricate? Rumors riferibili a persone vicine al manager, direttore della Fondazione Tempia di Biella e già coordinatore inviato nei mesi scorsi ad affiancare l’allora direttore generale dell’Asl di Vercelli Chiara Serpieri, invitano a scommettere che Presti non presenterà neppure la domanda, fors’anche dopo aver toccato con mano l’attuale situazione dell’assessorato con la carenza di personale e altri problemi che certo non risultano allettanti.

E non gioverà certo a trovare file di aspiranti direttori al di fuori del Piemonte la decisione del responsabile del personale di corso Regina Margherita, Claudio Costa, arrivato dal Veneto a fine dello scorso anno e che ha già fatto le valigie proprio per la situazione riscontrata. La stessa che avrebbe portato Aimar a gettare la spugna, poco dopo un anno dal suo approdo per il quale l’assessore leghista si spese al punto, come viene riferito da ambienti di piazza Castello, da porre sul tavolo il suo abbandono nel caso non fosse stato nominato l’allora dirigente del settore gestione economico-finanziaria dell’Asl Cuneo2. Un precedente che adesso, visto come sono andate le cose, affievolisce l’eventuale potere di interdizione della Lega sulla scelta del governatore. Scelta che alcune delle tante voci potrebbe essere indirizzata verso l’attuale direttore generale dell’Irccs di Candiolo, Antonino Sottile.

Il manager cinquantasettenne che guida la fondazione presieduta da Andrea Agnelli, in ottimi rapporti con il governatore, già in passato non avrebbe escluso un passaggio al pubblico tra le sue possibili ulteriori tappe della carriera. Un altro papabile per la direzione regionale viene indicato nell’attuale direttore generale dell’azienda ospedaliera Maggiore della Carità di Novara, Mario Minola il cui incarico è in scadenza e non più rinnovabile, tant’è che del manager si è parlato come del possibile futuro direttore generale dell’Asl novarese. Il suo borsino attualmente è stabile, ma tutto può cambiare anche nel giro di pochi giorni. Appena sette per comporre la lista degli aspiranti. A tempi così stretti corrisponderà altrettanta rapidità nel decidere a chi affidare un posto cruciale, ma anche di possibile bilanciamento tra assessore e governatore su una materia tanto importante, oggi ancor più che in passato, come la sanità?

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