OPERE & OMISSIONI

Tav, manca ancora una firma

Italia Viva spinge il Governo a sottoscrivere celermente il Contratto di programma per evitare "un disastro finanziario". La vicemistro Bellanova: "Rischiamo di perdere il cofinanziamento europeo". Fregolent: "In ballo le opere di compensazione"

“Ritengo ci siano tutte le condizioni per poter procedere rapidamente alla sottoscrizione del Contratto di programma tra il nostro Ministero, Ferrovie dello Stato, Telt, per muovere rapidamente verso la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e consentire l’attivazione delle risorse di cofinanziamento da parte europea”. Lo dice all’Ansa la viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, che puntualizza: “Parliamo peraltro di un atto che ha già avuto il via libera del Cipe e delle Commissioni Parlamentari fin dall’ottobre scorso”. "Commissioni che già allora – prosegue Bellanova – evidenziavano come la sottoscrizione fosse il presupposto del cofinanziamento e mettevano in guardia sul rischio di una sospensione dei lavori che si tradurrebbe in costi rilevanti per lo Stato per il ripristino e la messa insicurezza dei tunnel già realizzati e potrebbe innescare un contenzioso internazionale per la restituzione delle somme spese nonché la violazione degli impegni assunti e contrattualizzati con l’Ue nel Grant Agreement”.

Sostegno a Bellanova arriva anche dalle deputate di Italia Viva Raffaella Paita e Silvia Fregolent secondo cui la “sottoscrizione del Contratto di programma è un passaggio fondamentale non solo per il destino dell’alta velocità Torino-Lione ma quello del futuro dell’integrazione italiana all’interno delle reti europee”. “In più – aggiungono – una mancata sottoscrizione impedirebbe la realizzazione delle opere di compensazione e significherebbe condannare il nostro Paese non solo a un disastro finanziario che può e deve essere evitato. Sospingerebbe l’Italia ai margini delle reti di comunicazioni europee con conseguenze economiche e commerciali pesantissime”.

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