VERSO IL VOTO

"Speravo nell'accordo con il M5s,
Lo Russo smacchierà il giaguaro"

Bersani a Torino per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra torna sull'alleanza sfumata coi grillini e s'appella alla loro "generosità" in vista del ballottaggio. Intanto l'ultimo sondaggio registra l'aggancio del prof a Damilano

Una ferita solo in parte cicatrizzata, questione che sembrava ormai sopita dopo lo psicodramma della primavera. C’è voluto Pier Luigi Bersani per far tornare in auge l’annosa questione del rapporto tra centrosinistra e Movimento 5 stelle, proprio nel giorno in cui è planato su Torino per sostenere il candidato sindaco Stefano Lo Russo. È bastata una domanda pruriginosa, posta con buona dose di mestiere da un cronista, per condurlo alla dura ammissione. “Rammaricato per la mancata alleanza?”, “Sì” ammette l’ex segretario dem, oggi al vertice di Articolo 1, che per Beppe Grillo e il movimento delle origini era nientemeno che Gargamella, lo sfortunato antagonista dei Puffi di Peyo.

Bersani esprime il proprio rammarico al mercato rionale di corso Cincinnato, in quel quartiere Vallette dove il centrodestra minaccia di fare il pieno di voti. E spiega il perché della sua posizione: “Ho visto che dove questo è stato possibile tira un’aria buona, purtroppo però in molti posti non è stato possibile, e allora bisogna comunque guardare avanti”. Proprio Torino è stato uno di quei posti in cui non è stato possibile, innanzitutto per l’opposizione del Pd locale oltre a buona parte della coalizione che poi ha indicato Lo Russo attraverso le primarie. Al solito parla per allusioni, ogni tanto qualche metafora; al suo fianco l’inseparabile Chiara Geloni, sua addetta stampa. Bersani in fondo non ha mai nascosto la sua prospettiva di un centrosinistra allargato al M5s e lo ribadisce anche a Torino: “Se vogliamo competere con una destra aggressiva e regressiva bisogna che organizziamo un campo progressista, e in questo deve starci una sinistra ricompattata su un programma nuovo e un accordo coi 5 Stelle portati, ci si augura, a una piena maturità anche con l’aiuto di Conte”. E a Torino dove ormai si profila un ballottaggio tra destra e sinistra Bersani fa un appello alla “generosità”, nei confronti dei grillini, auspicando che possano “tenere aperta” la prospettiva di un centrosinistra allargato anche a loro “perché qui c’è in gioco molto per l’Italia”.

Tra i banchi del mercato, dove si sta svolgendo buona parte della campagna d’ascolto di Lo Russo, Bersani ha accompagnato il candidato sindaco confrontandosi faccia a faccia con i cittadini. Così, prestandosi a una delle sue metafore ormai celebri, si smacchia il leopardo e cioè mettendo “le orecchie a terra per sentire i problemi”. “Poi – ha concluso Bersani – credo che si debba promettere solo quello che si può promettere e che si debba metterci un po’ di politica, che è un messaggio sui valori fondamentali, su un’idea di società, sulle prospettive per il Paese. Bisogna andare, come si sta facendo, dove c’è il popolo. Lo sforzo deve essere fatto lì convincere il non voto a non sottrarsi da questo appuntamento”.

Dal conto suo Lo Russo “segnali incoraggianti e positivi” dagli elettori. “Le sensazioni – dice – sono di un netto miglioramento del clima, andiamo avanti con l'obiettivo di vincere al primo turno e ce la possiamo fare” dopo che ieri, a due settimane dalle urne, è arrivato il primo sondaggio (Swg per La7) in cui la rimonta si è concretizzata nell’aggancio a Paolo Damilano sulla forbice che li vede appaiati (40-44 per cento al primo turno). Quanto a eventuali accordi con i Cinquestelle Lo Russo osserva che “stiamo parlando di Torino, lo abbiamo fatto attraverso un percorso aperto, partecipato, democratico che ha condotto alla formazione della coalizione. Il nostro progetto si rivolge a tutti gli elettori che possono esserne coinvolti e sono molti quelli del centrodestra che stanno cambiando idea”.

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