IN BALLO(TTAGGIO)

"Tra la gente per cinque anni"

Lo Russo chiude la campagna elettorale con Letta che lo incorona "leader nazionale". Una campagna in crescendo, condotta dal basso in cui il Pd ha riscoperto il senso della militanza. E le sedie diventano il simbolo della sua propaganda discreta

Sergio Chiamparino glielo aveva suggerito, “fai leva sull’orgoglio dei torinesi”. Si scoprirà lunedì se Stefano Lo Russo sia riuscito nell’impresa di risvegliare quella voglia di riscatto nei suoi concittadini, dopo aver sorprendentemente chiuso in vantaggio di cinque punti la sfida al primo turno. Intanto, però, ciò che una campagna iniziata in sordina e condotta in progressione ha svelato è la riscoperta di quella militanza su cui per anni hanno poggiato il Pd e i suoi progenitori.

Mai come in questa occasione la mobilitazione è avvenuta dal basso, intensificandosi giorno dopo giorno fino a raggiungere i numeri monstre di questi ultime due settimane di campagna elettorale. Solo nel weekend scorso si sono ritrovate a fare volantinaggio 500 persone contemporaneamente in oltre 100 piazze e mercati della città. Deputati, senatori, eletti a ogni livello ma anche soprattutto tanti iscritti, mobilitati per l’occasione. “Oggi Stefano è diventato un grande leader politico nazionale” lo incorona Enrico Letta dal palco allestito in piazza Delpiano per la chiusura della campagna elettorale davanti a oltre duemila persone. Sembra passata un’era geologica da quando l’emissario del segretario dem, Francesco Boccia, veniva a Torino per convincere il gruppo dirigente locale ad allearsi con il Movimento 5 stelle, puntando su una candidatura civica.

Sul palco le immancabili sedie sulle quali durante la campagna elettorale si sono alternate 320 cittadini “di ogni età e credo politico”, con l’immancabile clessidra a segnare il tempo per ogni colloquio. “Le sedie ci accompagneranno anche per i prossimi anni usciremo dal palazzo a vedere e ascoltare, lo farò io e tutto il centrosinistra” promette Lo Russo che in questi incontri ha percepito nei suoi interlocutori “la difficoltà di molte zone nel sentirsi escluse, ma anche la speranza di ripartire”.  

Dal comitato parlano di quasi duemila presidi allestiti in queste due settimane di ballottaggio in cui non solo i circoli della città si sono mobilitati, ma anche quelli delle città dell’hinterland. Dai mercati alle scuole, “ogni circoscrizione aveva almeno quattro o cinque banchetti e volantinaggi ogni giorno”. Un migliaio i volontari coinvolti, 9.600 chilometri percorsi. Sei i chili persi da Lo Russo; una fatica solo in minima parte alleviata dalla torta di compleanno per i suoi 46 anni, compiuti oggi, che dallo staff è stata recapitata sul palco. Un brindisi scherzoso, con una bottiglia di spumante Damilano, proveniente dalla cantina del suo sfidante.

print_icon