EMERGENZA SANITARIA

Posti letto aumentati (sulla carta) pazienti in attesa sulle barelle

La denuncia dei medici ospedalieri: 427 persone parcheggiate nei Pronto Soccorso, in attesa del ricovero. Insomma, l'abracadabra dei giorni scorsi può servire per i calcoli ministeriali, non certo "per curare in modo adeguato" i malati - TUTTI I DATI AGGIORNATI

“Sui posti letto ci giochiamo la possibilità di curare tutti e di curarli in un posto letto degno di tale nome, e non su una barella”. La prospettiva paventata dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed è drammatica, ma poggia su dati che la stessa organizzazione sindacale rende noti a riprova di quanto grave sia la situazione già oggi. “Dopo un’ iniezione di 970 posti letto dichiarata pochi giorni fa, stamane si contano 427 pazienti fermi in Pronto Soccorso  ad aspettare il ricovero”, spiega Chiara Rivetti segretaria regionale del sindacato. Ma è soprattutto tra la corrispondenza tra il numero di letti dichiarati e quello reale che punta il dito la rappresentanza dei camici bianchi: “Il boarding di questi giorni dimostra in modo lampante che i letti possono essere dichiarati, finire nei calcoli ministeriali, ma non ci sono. Nella realtà oggi nei Pronto Soccorso del Piemonte per 427 malati (136 Covid e 291 non Covid presenti ed in attesa di ricovero il posto letto non si trova”.

Una denuncia durissima quella che elenca numeri altrettanto pesanti. Secondo il sindacato nelle ultime ore ad attendere il ricovero in barella sono 49 pazienti al Mauriziano, 42 alle Molinette, 26 al Maria Vittoria, 28 al Martini e ancora 24 pazienti in attesa a Rivoli, 23 a Ciriè, altrettantia Chivasso, 20 al San Luigi, 25 al San Giovanni Bosco. Un elenco che potrebbe continuare alargandosi al resto della regione. “Rispetto ai letti di degenza, i dati ufficiali ci indicano che la degenza a media-bassa intensità Covid è occupata al 93%. Dopo un incremento di 970 posti letto dichiarata il 13 gennaio (500 nel privato e 470 nel pubblico), la percentuale di occupazione è ancora altissima – denuncia Rvetti –. Il 12 gennaio i pazienti Covid ricoverati in degenza ordinaria erano 1934, ieri 24 gennaio, erano 2140. In questo intervallo di tempo, i pazienti sono aumentati di 240 mentre i letti sarebbero aumentati di 970, come dichiarato dall’assessorato, ma il tasso di occupazione nonostante tutto è al 93%. Qualcosa non torna”. Per i medici ospedalieri (ma non solo per loro) “è indispensabile capire se i letti sono stati aumentati davvero e dove. E i numeri dovrebbero essere comunicati in modo trasparente, affinché si possa avere la reale percezione delle gravi difficoltà di operatori e pazienti”.

Qui la situazione dei Pronto Soccorso in regione

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