NERO SU BIANCO

Covid, la sanità è rotolata a Valle

Il vicepresidente di Palazzo Lascaris che in questi due anni ha fatto le pulci a Cirio (e soprattutto a Icardi) scrive un libro sulla gestione regionale della pandemia. Un j'accuse che diventa manifesto in vista della sua corsa alla poltrona di governatore

Nei giorni in cui l’ex assessore alla Sanità della Lombardia Giulio Gallera pubblica il suo “diario di guerra” della pandemia, una battaglia che l’ha visto alla fine (politicamente) soccombere, il vicepresidente di Palazzo Lascaris Daniele Valle (Pd) manda in libreria La variante piemontese, agile ma denso pamphlet in cui stila un bilancio di questi due anni segnati dal Covid in Piemonte. E se l’intenzione più o meno esplicita dell’esponente del centrodestra lombardo è quello di di riabilitare l’amministrazione di Attilio Fontana che fu la prima a dover far fronte all’emergenza, quando ancora nessuno sapeva come fronteggiare il virus, il testo di Valle rappresenta un j’accuse nei confronti del governatore Alberto Cirio ma soprattutto del titolare della Sanità Luigi Icardi.

Un testo in cui si intrecciano storie e testimonianze dirette alla disamina di scelte e decisioni, spesso improvvisate, emerse dai lavori del gruppo istituito in seno al Consiglio con il preciso compito di fare luce sulla gestione della macchina organizzativa, gruppo presieduto dallo stesso Valle. Dall’incapacità del sistema sanitario di processare un numero adeguato di tamponi molecolari per spezzare il contagio all’impreparazione dei Sisp per le prese in carico dei malati, dalle fantomatiche Usca che avrebbero dovuto sovrintendere ai trattamenti domiciliari alla carenza dei dispostivi di protezione individuale per medici e infermieri, fino a una catena di comando pletorica quanto inefficiente. Centotrentacinque pagine di analisi e dati in cui “emerge un giudizio fortemente negativo alla gestione complessiva dell’emergenza, dovuto a ritardi evitabili su questioni abbondantemente segnalate e a una confusione di ruoli, responsabilità e annunci a effetto di cui si poteva fare serenamente a meno” si legge nelle conclusioni.

Un libro che per Valle diventa una sorta di manifesto da presentare in un tour in giro per il Piemonte, preludio di quella che potrebbe diventare la sua campagna elettorale verso piazza Castello. Che studi da governatore ormai non lo nega più neanche lui e c’è chi ha già collegato la prefazione di Sergio Chiamparino – assieme alla postfazione di Mauro Salizzoni – se non come un sostegno almeno come un’apertura di credito concessa dai due vecchi arzilli del gruppo dem in Consiglio regionale.

Leggi in anteprima il terzo capitolo: "Un approccio superficiale"

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