POLVERE DI (5) STELLE

Appendino fa un sacrificio:
si candida al Parlamento

Tutto previsto, secondo una strategia studiata a tavolino. L'ex sindaca di Torino, fuggita a gambe levate da una sconfitta sicura al Comune, sfrutta la gabola del "mandato zero" e guiderà la lista del M5s per le Politiche. Dopo aver scaricato Di Maio giura fedeltà a Conte

“Sono qui per dirvi che ho deciso di mettermi a disposizione della comunità del Movimento 5 Stelle e del progetto di Giuseppe Conte, candidandomi alle prossime elezioni politiche”. Così Chiara Appendino, ex sindaco di Torino, annuncia in un post su Instagram la decisione di correre per un posto in parlamento alle consultazioni del 25 settembre prossimo. Una scelta, quella dell’esponente grillina, possibile grazie alla mossa molto astuta di non essersi presentata per un secondo mandato al Comune di Torino, preferendo passare il testimone a Valentina Sganga. Ora quel M5s, che pure non gli avrebbe consentito a causa del crollo di consensi di rimanere a Palazzo civico, è utile. Di più, “il Movimento è la mia casa politica e sono orgogliosa di farne parte. E quando sei parte di qualcosa devi avere il coraggio di metterti in gioco, anche nei momenti più difficili”. Certo, un gran sacrificio immane l’elezione pressoché blindata da capolista. “Giustizia sociale, crisi economica e ambientale, diritti e donne, lavoro, giovani e precariato – prosegue dando una pittata di nobili principi a una decisione molto opportunistica – sono i temi principali per i quali continuerò a battermi insieme al Movimento. Con la forza dell’unico schieramento politico libero di portare avanti queste battaglie senza compromessi al ribasso”.

Con uno scranno pressoché garantito gli appelli si fanno aulici. “Ho sempre detto che la politica si può fare dentro e fuori le istituzioni e lo credo ancora. Ma è pur vero che è da dentro le istituzioni che ti assumi la responsabilità di cambiare le cose portando la voce delle persone con cui condividi visione, progetti e obiettivi. Persone con cui condividi un'idea di futuro” prosegue Appendino, nel post in cui ricorda un momento di un anno fa, un momento pubblico, a Torino, con tanto di foto di lei in attesa del figlio e con un gruppo di bimbi. “Qualche giorno fa – scrive – il telefono mi ha suggerito questo ricordo dello scorso agosto. Da allora quante cose sono cambiate. Il pancione non c’è più, è arrivato Andrea e già gattona. Sara (che lo adora) sta per iniziare le elementari. In questi mesi ho avuto l’enorme privilegio di potermi dedicare soprattutto a loro. Non c’è più nemmeno quella terra battuta dei giardini Alimonda. Al suo posto c’è un vero e proprio campo da pallavolo, sul quale giocano centinaia di ragazzi e ragazze di ogni nazionalità. Un’idea di integrazione visionaria, divenuta realtà”.

Dopo il profluvio di parole iperglicemiche l’affondo finale_ “Io non sono più sindaca. In tanti in questi mesi – conclude – mi avete chiesto se non mi mancasse. Non è semplice rispondere, ma credo di no. Quando inizi un ruolo simile sai benissimo che è un'esperienza con un inizio e una fine, e credo che affezionarsi al potere non sia mai un bene”. Infatti.

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