LA SACRA RUOTA

Che ci faceva Elkann da Lo Russo?

Vertice di buon mattino a Palazzo civico tra il sindaco di Torino e il presidente di Stellantis. Che si sono detti? Bocche cucite e il solito entente cordiale. Tutto procede come stabilito e intanto a Mirafiori si parla solo di uscite volontarie

Che ci faceva John Elkann a Palazzo civico? Voleva tenere la visita riservata e invece il suo arrivo – con tanto di scorta al seguito – non è passato inosservato (e come poteva?) destando la curiosità di molti dipendenti che già di buonora avevano timbrato il cartellino. Si è presentato intorno alle 9 il presidente di Stellantis, è salito fino al piano nobile dove si è intrattenuto mezz’ora con il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che subito dopo è volato a Roma per impegni istituzionali all’Anci e alla Fao.

Che si sono detti? Bocche cucite da parte dei diretti interessati che però qualcosa hanno lasciato filtrare con i loro più stretti collaboratori: l’incontro sarebbe servito per fare il punto sulle prospettive di Mirafiori, legate anche alla deadline europea del 2035 per i motori termici, argomento su cui il fronte degli “elettroscettici” sembra ampliarsi. Il nuovo governo di Giorgia Meloni è in prima fila per chiedere una transizione più graduale, argomento su cui non è disallineata con Lo Russo e la stessa Stellantis. Comunque vada, Elkann ha assicurato Lo Russo che i piani di Stellantis non cambiano e Torino avrà gli investimenti promessi, a partire dalla grande “discarica” delle batterie usate. Ci sarà da fidarsi? Difficile dirlo, anche perché dopo gli ultimi accordi sulle uscite volontarie la forza lavoro nella vecchia fucina d’Italia continua a ridursi. Il sindaco, tuttavia, è parso soddisfatto, Yaki anche. La promessa è sempre la stessa: ci rivedremo.

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