Noi giovani per il nuovo centrodestra

La separazione è stata una sconfitta per tutti, abbiamo sperato fino all'ultimo che potessero convivere le due correnti. Quello che ci distingue dalla ri-costituita Forza Italia, è il metodo, nonché la forma di partito, dentro il quale affermare i nostri valori

Sabato 16 novembre, il Consiglio Nazionale del Pdl ha sancito la divisione del centro-destra italiano. Una grande sconfitta per tutti, ma soprattutto per chi, come noi, ha creduto nel progetto del Popolo della Libertà: un partito liberale, di vocazione maggioritaria e ben radicato nei valori del Partito Popolare Europeo. Non nascondiamo che, come la maggior parte degli elettori moderati, auspicavamo che la disputa interna si risolvesse con la nascita di due correnti che, riconoscendo e misurando reciprocamente il loro peso politico, potessero coesistere dentro un unico partito. Sarebbe stato un modo efficace per risvegliare la cronica carenza di dialettica interna al Pdl. Invece, per motivi che a nostro avviso risiedono nell'eccessivo radicalismo di alcune posizioni, alla mediazione si è preferito dividere le strade.

Noi siamo convinti che la "rivoluzione liberale" sia ancora la giusta ricetta di cui il nostro Paese ha disperato bisogno, e sentiamo di essere mossi da quella lucidità, da quel coraggio e da quell'entusiasmo necessari per portare avanti quella battaglia che Forza Italia prima ed il Pdl poi, non sono riusciti per molte ragioni a vincere. A Silvio Berlusconi va riconosciuto, tra gli altri meriti, quello indiscutibile e storico di aver costruito un polo, chiaramente alternativo alla sinistra, che potesse riunire le diverse anime liberali,socialiste e popolari del Paese e che avesse il coraggio ed insieme l'orgoglio di definirsi, per la prima volta, di centrodestra.

Ma quel partito, che oggi rinasce dopo quasi vent'anni, ci appare molto distante dai valori e dallo spirito che ne consentirono il successo in passato. I nostri valori sono rimasti gli stessi, così come buona parte dei temi che ci stanno a cuore: non possiamo pensare ad un centrodestra che non abbia nella sua agenda il progetto di una grande riforma della giustizia, che è un problema innanzitutto dell’Italia, ancor prima che di una parte consistente degli italiani, che possa garantire al Paese una maggiore competitività, ed una riduzione consistente di sprechi ed inefficienze.

Dobbiamo batterci, anche a questo proposito, per raggiungere un altro risultato ambizioso ed al tempo stesso indispensabile: la sburocratizzazione degli apparati statali, una questione irrisolta che costa allo Stato svariati miliardi di euro all'anno e che è, a nostro avviso, condizione fondamentale per la competitività e la libertà del mercato. E' poi nostro dovere batterci affinché nel nostro Paese non si subisca la continua oppressione fiscale che da anni ormai deprime l’economia, che vede tassare tanto la produzione quanto i consumi, danneggiando quindi sia gli imprenditori sia le famiglie italiane. Crediamo che questi tre punti trovino la loro sintesi in una politica economica che vada nella direzione della semplificazione e dell’incentivo nel "fare impresa". Solo così saremo in grado di far ripartire consumi, occupazione e crescita.

Siamo fermamente convinti che solo grazie al superamento di alcune nostre inefficienze potremo far valere in Europa le nostre posizioni, un'Europa in cui crediamo e all'interno della quale non siamo disposti ad occupare un posto da spettatori. Quello che ci distingue profondamente dalla ri-costituita Forza Italia, è il metodo, nonché la forma di partito, dentro il quale affermarli. Un partito in cui le idee siano rispettate, ed il dissenso non sia sempre tacciato di tradimento. Un partito nel quale il merito e l'impegno siano la condizione base per formare una classe dirigente, a tutti i livelli. Un partito che abbia un struttura ben radicata sul territorio, vicino alle richieste della gente.

Ecco perché abbiamo deciso di aderire con entusiasmo al Nuovo Centrodestra: una nuova avventura, impegnativa e stimolante, che darà a noi giovani la possibilità di sostenere e lottare in modo concreto e costruttivo per i nostri ideali! Certo non sarà un percorso in discesa, almeno nella fase iniziale, ma d'altra parte “la nave è più al sicuro nascosta dentro il porto, ma non è per questo che fu costruita...”.

 

 

*Alessandro Naronte (Presidente IES), Gabriele Carriere (vice-presidente IES), Marcello Geninatti Togli (Consigliere Pdl Circoscrizione 3 Torino), Matteo Doria (Consigliere Comunale Pdl della città di Chivasso), Luciano Lopedote (Coordinatore Giovane Italia Provincia di Torino), Silvia Acquaro Alberto Bertini, Gianfilippo Gazzola, Cristiano Liardo, Fabio Papurello, Annetta Palazzo e altri.

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