Torino 2015, se questo è volontariato

Come mai si cercano volontari per accogliere i turisti della Sindone e dell'Expo e invece per risanare quartieri, territori, per le mille emergenze di una grande città, non si fa lo stesso? Lavorare gratis non fa curriculum, significa accettare un’umiliazione

Questo appello è rivolto ai cittadini torinesi, a tutti gli italiani ma soprattutto ai giovani. Parla del lavoro gratuito per gli eventi di Torino 2015. Un vero schifo, una vergogna, in un Paese con più del 40% di disoccupazione giovanile e con almeno 4 milioni di precari che vivono in mezzo a mille difficoltà. Un lavoro a gratis non è un lavoro, ma non è nemmeno volontariato. I volontari sono persone che sacrificano la loro vita individuale per il bene altrui, per soccorrere persone e paesi in difficoltà, i volontari sono presenti dove ci sono guerre, epidemie, carestie. 
 
Fare il volontario per Torino 2015 significa solo prestare la propria persona gratis a un progetto che continua a fare di Torino una città vetrina del nulla, città non più di uomini ma di manichini. Non più di intelligenze innovatrici, capaci di creare qualcosa per sé, per il Paese, ma di gente che non immagina altro destino se non aspettare i turisti, che lasciano pochi soldi e molti rifiuti. Come mai si cercano volontari per accogliere i turisti della Sindone e dell'Expo e invece per risanare quartieri, territori, per le mille emergenze di una grande città, non si fa lo stesso? Sarebbe più logico, si tratta di beni comuni. Sono forse meno importanti? Nella condizione in cui versa l’occupazione giovanile oggi, creare occasioni di lavoro gratuito è una nefandezza. Addirittura si permette ai reclutatori di andare nelle scuole. Presidi, insegnanti: buttateli fuori! Cercano gente qualificata, che sa le lingue, molti ci cascano e non si rendono conto di portare via il lavoro a chi di mestiere fa questo per campare, interpreti, accompagnatori, guide turistiche. Ragazzi, voi che state per cascarci o ci siete già cascati. Lavorare gratis non fa curriculum! Lavorare gratis significa accettare un’umiliazione. Pensateci bene, siete ancora in tempo. E se invece volete provare questa esperienza, almeno cercate di salvare la vostra dignità. Come? Il primo giorno, il giorno d’apertura, piazzategli uno sciopero, tutti assieme incrociate le braccia! Vi assicuro: vi divertirete da pazzi solo a vedere la faccia di quelli che vi hanno reclutato. 

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