Benvenuti al circo Italia

Presto terminerà il circo referendario e tutto tornerà come prima o peggio di prima. Il Paese si sveglierà dal letargo elettorale peggiore di quando si è dolcemente appisolato. Le ragioni di questo stupido plebiscito sono al 50 percento da una parte e al 50 percento dall’altra. Un Paese normale con un numero incalcolabile di incertezze avrebbe cercato di trasformarsi senza perdere tempo. Ma questo Paese non è normale assomiglia di più a un grande circo delle fiere che a un responsabile teatro delle vita più propensi alla caciara che al dolce confronto. Sono così tanti i nodi andati al pettine che bisognerebbe lavorare per anni a ricostruire un minimo di normalità.

La campagna referendaria è iniziata poco dopo che il terremoto distruggesse un regione intera ed è li che si doveva concentrare la nostra politica, senza perdite di tempo e di denaro. Di questo passo i gruppi politici avranno la dura sorpresa, dopo il referendum, di trovare un Paese a pezzi se non si decideranno a combattere la vera dittatura, quella burocratica, le incrostazioni ideologiche, i falsetti televisivi e la brutta convinzione che il Paese sia poco intelligente. Le scelte di parte in questi anni hanno frammentato il Paese per questo motivo dovevamo evitare il referendum. Presto finirà tutto e non finirà niente, inizierà un nuovo confronto dove tutti avranno ragione e tutti torto questo è il destino di un Paese che terminerà per essere se stesso quando non ci sarà più. 

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