Sicurezza all’ordine del giorno

Da oltre 300 giorni a Torino manca un Assessore alla Sicurezza o meglio all’atto dell’insediamento il sindaco ha deciso di mantenere direttamente le deleghe ritenendo evidentemente altre tematiche più importanti e meritevoli di un assessore dedicato. Il risultato è che manca del tutto l’indirizzo politico sul tema e nulla è cambiato rispetto a un anno fa quando è venuto fuori prepotentemente il tema, è sufficiente fare un giro nelle periferie tanto blandite in campagna elettorale per accorgersene. Ulteriore prova, nei giorni scorsi sul nostro sito abbiamo pubblicato un articolo con il racconto basato su fatti reali di un ordinario weekend di illegalità a Torino dove quasi tutto è permesso.

Durante la manifestazione del Primo Maggio la nostra città si è distinta in Italia per i violenti scontri tra forze dell’ordine e gruppi di anarchici che sono stati prontamente difesi e coperti politicamente da alcuni consiglieri comunali appartenenti al gruppo M5s, facile prevedere che queste persone nei prossimi mesi si spingeranno oltre ben consapevoli che il sindaco non può far altro che tollerarli avendo addirittura un consigliere proveniente da quel mondo.

Per quanto riguarda il bilancio previsionale per il 2017 la situazione non migliora, sotto l’aspetto contabile ci sono molte perplessità come dimostrato dagli oltre 14 rilievi mossi dal Collegio dei Revisori esterni dando parere favorevole con riserva. Sgombriamo subito il campo dicendo che la situazione debitoria gravemente compromessa del nostro Comune non è colpa della Giunta Appendino ma deriva dalle passate amministrazione e se vogliamo, per onestà intellettuale, le responsabilità vanno ricercate nelle giunte precedenti a quella di Fassino.

Le critiche che noi rivolgiamo all’attuale amministrazione riguardano le soluzioni adottate per reperire fondi: tagli indiscriminati alle agevolazioni Tari per le fasce deboli, tagli di matrice ideologica alle scuole paritarie, aumento del costo per l’abbonamento nelle zone blu per i residenti, utilizzo di oneri di urbanizzazione derivanti dai nuovi centri commerciali a spese dei commerciati. Si è cercato, in perfetta continuità, di confondere i numeri tralasciando debiti pregressi, nessuna traccia di risparmi di spesa o efficienza delle risorse, nessuna traccia di dismissioni di quote delle società partecipate, centri di spesa incontrollata in cambio di inefficienza per i cittadini.

Perché non è ancora stata fatta chiarezza su come stanno veramente le cose? Possibile che in un anno non si sia ancora riusciti a convocare una conferenza stampa e mostrare ai cittadini torinesi come stanno veramente le cose e quali sono le misure che si vogliono intraprendere? La trasparenza deve essere vera e non solo sbandierata in campagna elettorale. Non neghiamo che il M5s sia stato molto abile in campagna elettorale proponendosi come alternativa credibile agli oltre 25 anni di amministrazioni di centrosinistra, i problemi sono sorti immediatamente dopo la vittoria alle elezioni, è stato totalmente sconfessato quanto promesso mettendosi in totale continuità con gli amministratori precedenti a volte anche peggiorando la situazione. Basti pensare che non uno dei progetti che erano stati pensati e messi in approvazione dalla Giunta Fassino sono stati bloccati o minimamente cambiati, tutte le autorizzazioni di nuovi centri commerciali e ipermercati sono state confermate e in alcuni casi addirittura se ne sono aggiunte.

Il tema caro della trasparenza non è praticamente mai stato applicato, dalle nomine pubbliche alla situazione dei conti di Torino dove ci si limita dire “è colpa di chi mi ha preceduto” esattamente come hanno fatto tutti quelli che hanno amministrato prima. Per non dire poi del tanto bistrattato “Sistema Torino” dal quale ci si è immediatamente lasciati incorporare dopo pochi mesi dall’insediamento. Tutti i rappresentanti di quel gruppo di potere che per anni hanno vissuto a sostegno dell'ultimo ventennio di amministrazioni di centrosinistra si sono puntualmente ricollocati sotto il “nuovo” corso, prova ne sono le benevolenze dei giornali cittadini o gli attestati di merito al sindaco arrivati da rappresentanti di spicco dei salotti radical chic. Semplificando si potrebbe dire che la Giunta Appendino oggi incarna la continuità con le Giunte precedenti con l’aggiunta della componente antagonista di sinistra che riporta direttamente ai centri sociali, un mix devastante per la nostra città potenzialmente pericoloso.

*Guglielmo Del Pero, SiAmoTorino

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