Chiamparino, giù la maschera!

È ora che l’Amministrazione regionale metta le carte in tavola! Sono anni che si assiste al declino inarrestabile della pubblica amministrazione, che di riorganizzazione in riorganizzazione, ha saputo soltanto portare sulle spalle dei lavoratori l’onere dell’incapacità gestionale di supermanager e consulenti che, scaricati dai rispettivi ambiti di provenienza, quando non hanno provocato danni, hanno saputo fare poco più che parole…

L’amara realtà è che i contratti sono fermi da anni, i carichi di lavoro crescono in maniera esponenziale, l’accesso alle posizioni organizzative ed alla Dirigenza è diventato aleatorio. L’amministrazione regionale è stata addirittura capace, in questa pulsione persecutoria nei confronti dei propri dipendenti, di adottare iniziative finalizzate ad affamarli simbolicamente, nella misura in cui, non contenta di aver disposto il pesante ridimensionamento del valore dei ticket restaurant, ha pensato bene, in virtù di ragionamenti autoreferenziali, di modificare l’erogazione dei ticket mettendo in difficoltà i dipendenti regionali chiedendo loro la restituzione di 60 ticket.

Tutto questo in barba alle belle parole dei politici di qualsivoglia colore che si sono succeduti e delle indicazioni nazionali a riguardo della valorizzazione delle risorse presenti nella pubblica amministrazione.

In questo quadro d’insieme apprendiamo, in queste ore, che Chiamparino ha firmato con il sottosegretario della Funzione Pubblica un accordo che prevede, tra l’altro, la sperimentazione in Regione Piemonte dei processi volti alla gestione e valorizzazione delle Risorse Umane previsti dalla riforma madia. Secondo lui i modelli presenti in Regione gestionali e di valorizzazione delle Risorse Umane non funzionano. Lungi da Lui il pensare che invece non funzionino, in quanto non adeguati, i manager regionali preposti ad applicare quei modelli.

Per capire bene, venga per una volta a farsi un giro tra gli uffici e tra i dipendenti della Regione visto che non si è mai visto. Come nella Prima guerra mondiale, i colpevoli della disfatta di Caporetto sono i soldati e non i Generali!

Ora, nel momento in cui la Regione Piemonte va incontro all’ennesima riorganizzazione, con il pensionamento sia di diverse decine di dirigenti sia molteplici dipendenti delle categorie, l’Amministrazione regionale si dovrà togliere la maschera e tutti noi potremo vederla in faccia! Allora realizzeremo se intende veramente promuovere le proprie risorse organizzative o se invece ritiene di dar seguito all’indegno andazzo cui abbiamo assistito negli ultimi anni. I dipendenti non vogliono più assistere alle manfrine dei percorsi astrusi e fumosi, architettati ad arte soltanto per dare copertura formale alla “sistemazione” di “amici di amici”. Se così fosse, ci sapremo atteggiare conseguentemente.

*Luigi Serra, coordinatore Csa dell’Ente Regione Piemonte

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