Biella come il Vco

C’è politica e Politica. Nel biellese non facciamo Politica da molto tempo. Prendiamo i piemontesi del Verbano-Cusio-Ossola. È di questi giorni il via libera della Cassazione al referendum popolare che probabilmente sancirà, per la prima volta nella storia della Repubblica, l’annessione di una provincia piemontese (il Vco appunto), alla Regione Lombardia.

Più volte ho tentato, come consigliere comunale di Biella, di alzare l’asticella del dibattito Politico biellese lanciando la proposta di prendere contatto con la regione Valle d’Aosta e il suo presidente per poi tentare, in caso di assenso, un referendum popolare tra i biellesi per annetterci.

Di motivi ne vedo tre: il primo è da sempre il baricentro torinese di quasi ogni azione politico-amministrativa a livello regionale, Torino pigliatutto. Il secondo è la nuova legge regionale piemontese che quasi certamente dal 2019 non consentirà a nessun biellese di essere eletto in consiglio regionale per perorare gli interessi del proprio comprensorio perché troppo piccolo esattamente come il Vco (a meno di non essere eletti nel listino bloccato e quindi schiavi del presidente regionale di turno). Il terzo è che, quando chiamati a decidere del proprio futuro, i biellesi avrebbero risposto all’unisono a uno stimolo Politico per la tutela del proprio territorio, ne sono certo.

La Valle d’Aosta era un mio cavallo di Troia per dare un segnale forte a Torino dove conteremo sempre meno (se addirittura possibile contare ancora meno) ma, a riguardo, dai partiti tradizionali in loco ho incontrato  solo sorrisini di circostanza se non addirittura di scherno (intendo da tutti i partiti e non solo dal Pd) e nessuna sponda politica per rilanciare.

Noi biellesi restiamo chiusi come sempre dentro il cavallo mentre nel Verbano-Cusio-Ossola il cambiamento lo stanno cavalcando alla grande e, forse, lo domeranno col referendum.

Chapeau al Verbano-Cusio-Ossola.

*Benito Possemato, consigliere comunale lista civica di Biella

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