Giù le mani da Cuccaro

Non pensavamo che fosse così semplice far scomparire un paese. E questo sta accadendo a Cuccaro Monferrato, piccolo borgo dalla storia millenaria.

È bastato un Consiglio comunale, in cui la maggioranza ha votato compatta un improvvisato progetto di fusione per cancellare dal 1° gennaio 2019 dalla carta geografica il nome di Cuccaro Monferrato.

Al di là di quelli che possono essere i discutibili e tutti da verificare vantaggi di natura economica, riteniamo profondamente ingiusto che una maggioranza politica in sede consiliare si sia arrogata il diritto di mettere la parola fine al comune di Cuccaro, senza aver prima consultato la popolazione.

Il paese è di tutti, non chi lo amministra pro-tempore: una decisione del genere andava presa solo e soltanto con il benestare della gente, invece qui a Cuccaro le cose si sono fatte quasi di “nascosto” (l’informazione è stata approssimativa e contradditoria).

Sappiamo che la legge regionale ci penalizza oltremodo: il referendum che si terrà è consultivo, e i voti del comune più piccolo vengono “accorpati” con quelli del comune più grande, di fatto rendendo la consultazione elettorale, in casi come il nostro, una “farsa”.

Siamo in 300, mentre a Lu ci sono 1.100 abitanti; mettere assieme in unico calderone i voti dei due comuni significa rendere ininfluente la volontà dei cuccaresi. In Lombardia ad esempio funziona diversamente: è sufficiente che in un comune  (anche quello più piccolo) la proposta di fusione non abbia ottenuto la maggioranza dei voti, per bocciare il progetto, ma qui in Piemonte una legga irrispettosa dei comuni piccoli, ci mette praticamente con le spalle al muro.

Premesso questo abbiamo deciso di sentire noi il parere della gente di Cuccaro, e con una semplice e quanto mai opportuna raccolta firme (chiedendo comunque a tutti di esporsi in maniera trasparente, rinunciando quindi all’anonimato   che garantisce la cabina elettorale), in poco tempo abbiamo raggiunto la maggioranza dei residenti contrari al progetto di fusione.

Un passo fondamentale, al quale ne ha seguito un altro, altrettanto importante che è stato quello di rivolgersi a uno studio legale per valutare l’opportunità di opporsi alla delibera consiliare del 24 Aprile.  Fatte le nostre valutazioni abbiamo creato  un comitato e dato quindi incarico all’avvocato di procedere con il ricorso al TAR, sostenendo le spese legali attraverso una raccolta di denaro tra i firmatari del NO.

Come andrà a finire? Non lo sappiamo … certo siamo rimasti stupiti   che nonostante gli attori di questa penosa vicenda fossero al corrente del ricorso (le notifiche sono state fatte intorno  a metà luglio), tutti abbiano fatto finta di nulla… dai Comuni di Cuccaro e Lu, per passare alla Regione Piemonte che ha proseguito nelle sue delibere facendo finta di niente… ostentando indifferenza nei confronti della volo0ntà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Cuccaro.

Il progetto di fusione andrebbe ampiamente pubblicizzato, e sarebbe interessante sentire anche il parere dei sindaci dei comuni limitrofi, visto che questa “irrinunciabile opportunità”… è stata colta solo dai nostri “lungimiranti” amministratori locali.

In questa tornata di primavera 2018 gli unici comuni   delle provincie di Cuneo, Asti e Alessandria ad aver presentato un progetto di fusione sono quelli di Lu e Cuccaro Monferrato. E gli altri? Perché non si muovono  (e anche in fretta) in questa direzione? 

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