Più poveri, più giusti

Se Parigi brucia l’Europa non sta meglio, il malessere dovuto a una crisi economica senza fine sta alterando la convivenza civile, le fasce più deboli delle società stanno pagando la decadenza di un intero sistema di vita. Tutto ciò dovrebbe preoccupare non poco i governi e il sistema economico dell’intera unione Europea. La violenza per ora sotto controllo che si manifesta in molte parti della nostra comunità, potrebbe prevalere ed allargarsi a macchia d’olio se non si troverà un modo per curare le ferite sociali sanguinanti oramai da tropo tempo.

I governi sbagliano a non tenere in considerazione questo malessere ed operare di conseguenza per evitare il peggio. Fino ad ora si è agito in due modi, il primo mettendo la testa sotto la sabbia, il secondo; la sabbia sotto il tappeto. Il nostro sistema è impregnato di egocentrismo, tanto da non considerare quanto danno provochi il mercato in “movimento teso” in questo stato di cose senza un controllo culturale e sociale lungimirante. Questo tempo di decadenza richiederebbe un rallentamento, un cambiamento di rotta verso un sistema più equo, che suddivida i beni tenendo conto delle necessità, in una società disperata e fuori controllo, soltanto così si potrebbe sperare in una rinascita, una società più povera ma più identica avrebbe tutto da guadagnare; e forse aprirebbe quelle porte comunicanti che per ora sono decisamente chiuse.

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