Ambiente oltre l'ideologia

Che si tratti di una discussione sulla fattibilità della Tav o dell’opportunità o meno di cercare il petrolio con le trivelle o più in generale su qualsivoglia azione che potrebbe avere degli impatti ambientali, bisogna ricordare che dall’ideologia al fanatismo il passaggio è rapido. Questa visione del mondo diventa totalizzante in quanto si basa sui miti, false leggende, terrorismo mediatico e finisce per produrre un pensiero duro da scalfire che si è diffuso potentemente per decenni.

Un’idea diventata ideologia che si è radicalizzata che col tempo è sforata in propaganda. La quale ha cominciato a scricchiolare quando la ricerca scientifica, la climatologia, la fisica, la biologia, l’etologia e le scienze economiche hanno dimostrato in modo inoppugnabile che gli equilibri naturali non si modificano solo per l’intervento dell’uomo ma forse e più spesso mutano per elementi di connessione e interrelazioni inserite nel gioco naturale, senza che noi ne siamo responsabili né consapevoli. Da una parte operando attraverso meccanismi economici tutti contribuiamo al miglioramento delle condizioni di vita credendo di realizzare ciò che è bene per l’umanità, così facendo ci rendiamo responsabili di un futuribile suicidio di massa a causa della manomissione degli equilibri e delle risorse naturali. Rimane evidente che se scegliamo questa visione come l’unica possibile i margini di azione si fanno per noi risicati insignificanti.

È per questo che rimane necessario cogliere l’esigenza di una nuova prospettiva, la soluzione della crisi ecologica non può essere per sé stessa ecologica, deve riguardare una rimodulazione sociale politica culturale in modo da coinvolgere centro e periferie delle nostre società. Non possiamo smettere di produrre di mangiare, di spostarci, di lavorare, in una parola di vivere. Il nostro dovere non è quello di negarci esistenza con modalità adottando modelli di equilibrata sostenibilità. Chi non lo capisce commette un errore grossolano poiché non considera come la questione ambientale sia tale solo in riferimento al nostro umanesimo.

Occuparsi di ambiente significa fare l’ambiente, perché ci obbliga a scegliere responsabilmente idee e valori. Vuol dire modificare completamente il nostro stile di vita attraverso intelligenza e ragionevolezza. E soprattutto pensare il futuro guardando oltre gli steccati del presente per immaginare un domani migliore.

*Gian Carlo Locarni, responsabile nazionale dipartimento ambiente Lega Salvini Premier

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