L'uso improprio delle armi

Non di rado, ormai, si assiste a scene di intolleranza di chi, in presenza di un minimo sospetto di persone che stazionano nei pressi della propria abitazione, spara all'impazzata. Si trova  il pretesto della insicurezza che regna nei nostri luoghi per dare sfogo alla propria intolleranza. Occorre più rigore nel concedere il permesso di detenere armi ad uso di difesa personale e valutare meglio tali richieste. Troppa gente ha perso il lume della ragione ed il senso della misura.

Si diventa intolleranti anche per il proco equilibrio mentale di certe persone anche incoraggiate da un'urlata propaganda di certi politici e si sfugge al senso del buon vivere comune. Mi viene in mente un episodio accaduto nelle provincia torinese quando un uomo sparò ad una coppia di fidanzati nei pressi della propria abitazione è trovò il pretesto di sparare alle nutrie.

È credibile una tale difesa? Non si spara alle nutrie da una distanza di cinquanta cento metri. Oltre ad essere proibita l'eliminazione delle nutrie stesse questo episodio fa pensare che l'uomo che ha sparato non ha fatto alcuna valutazione del pericolo imminente per la propria difesa personale a scapito della libertà altrui.

Si sequestrino le armi a questi individui e si inibisca per sempre il loro possesso. Una sicurezza in più per chi è costretto a vivere nello stesso luogo di chi spara all'impazzata. Ledere la libertà degli altri non è difesa personale ma imbarbarimento civile.

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