L'ex caserma per l'Università

Per problemi di bilancio la Provincia di Alessandria ha messo in vendita una serie di immobili di sua proprietà. Tra questi, in Alessandria, figura l’ex caserma dei Carabinieri di via Cavour, situata di fronte a Palazzo Borsalino, sede del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze politiche, economiche e sociali (Digspes) dell’Università del Piemonte Orientale.

A proposito di tale immobile va ricordato che nel decreto istitutivo dell’Ateneo del 30 luglio 1998 la Provincia di Alessandria, insieme ad altre garanzie di natura finanziaria, lo aveva messo a disposizione dell’Università in comodato d’uso gratuito per trent’anni.

Se oggi la Provincia inserisce l’ex caserma dei Carabinieri “Berengo” tra quelli da alienare ciò, evidentemente, risulta possibile solo in quanto i responsabili dell’Ateneo abbiano rinunciato ad avvalersi di tale struttura costituita “da 3 blocchi, su tre piani fuori terra per una superficie complessiva di mq. 3200 al lordo”, messa a disposizione gratuitamente e che viene posta all’asta dall’ente per un valore base di 3 milioni e 100 mila euro.

Va altresì ricordato che un progetto di ristrutturazione dell’ex caserma, tendente a risolvere i problemi di spazio e carenza di servizi di ‘Palazzo Borsalino’, con la condivisione dell’Ateneo, dei responsabili del Dipartimento e il concorso delle Fondazioni e degli Istituti di credito di Torino e Alessandria fu, durante la fase finale della reggenza del rettore Garbarino (2011-2012), rimesso alla fine in discussione e accantonato.

Come associazione “Città Futura”, oltre a ritenere l’Università del Piemonte Orientale uno degli elementi fondamentali per la ripresa e lo sviluppo qualitativo del capoluogo e del territorio provinciale, da tempo siamo impegnati a segnalare le carenze della sede alessandrina e, in particolare, per quanto riguarda i servizi fondamentali degli studenti (residenze, mense accessibili, luoghi di incontro), gli squilibri  cresciuti negli anni nei confronti delle sedi di Novara e Vercelli e a sfavore di Alessandria.

A nostro giudizio la pandemia da Covid-19 ha di molto accresciuto la necessità di nuovi spazi per lo studio, la didattica e la ricerca in entrambi i Dipartimenti della sede Upo di Alessandria. In particolare, poi, agli studenti del Digspes di Palazzo Borsalino manca anche la possibilità di fruire pienamente della Biblioteca per la carenza di nuovi locali.

Avendo avuto, come Associazione, la possibilità di visitare le strutture della ex caserma dei carabinieri e verificare il loro stato e la buona manutenzione garantita dalla Provincia, riteniamo sia interesse dell’Università rivedere la propria posizione. Per decongestionare Palazzo Borsalino è infatti possibile utilizzare la ex caserma per  ricollocare, ad esempio, gli uffici amministrativi, avere a disposizione i locali per la Biblioteca e realizzare una mensa fruibile in quanto prossima alle sedi dello studio e della didattica.

Sarebbe davvero poco comprensibile e giustificabile che i locali pubblici dell’ex caserma, invece di far parte dell’Università, realizzando nella parte pedonale e verde di via Cavour una “zona universitaria” interamente a disposizione di studenti e docenti, finissero per diventare un corpo privato estraneo nei confronti dell’Università.

Per questo sollecitiamo i responsabili dell’Upo, ma anche Le Amministrazioni comunali e provinciali di Alessandria ad impegnarsi per trovare una soluzione che non privi la sede universitaria alessandrina dei locali della ex caserma, fondamentali per il suo sviluppo.  

*Renzo Penna,  associazione Città Futura

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