Non c’è Silvio sul Viale di Pannella
16:45 Lunedì 04 Novembre 2013 2Il congresso dei Radicali Italiani non riconferma l'esponente torinese nel ruolo di presidente. Lui attacca: "Giro di vite su quelli considerati contigui con il Partito democratico". Salta anche Staderini, sostituito dalla Bernardini
Che dopo gli ultimi accesi diverbi, Marco Pannella gliela avesse giurata era cosa risaputa, anche se fino all’ultimo Silvio Viale ha contato di riuscire a strappare la riconferma al vertice dei Radicali Italiani. E invece, come altri illustri predecessori anche uno dei volti più noti del partito torinese è stato costretto a passare la mano: il congresso ha sancito a strettissima maggioranza (94 a 81) l’elezione della presidente Laura Arconti. La nuova segretaria è invece Rita Bernardini, tesoriere Valerio Federico. E’ una storia caratterizzata da alti e bassi quella del rapporto tra il capo indiscusso dei Radicali e del suo luogotenente eretico in terra subalpina. Già nel congresso del 2010 Pannella provò a far saltare la sua elezione, contrapponendogli Valter Vecellio, ma in quel caso dovette ingoiare il rospo. Negli ultimi mesi la dialettica tra i due ha raggiunto i livelli massimi: prima l’endorsement del ginecologo subalpino a Matteo Renzi, proprio mentre il leader nazionale cercava convergenze con il centrodestra sul tema dell’amnistia, poi l’ammutinamento dei radicali torinesi di fronte alla mancata alleanza con il centrosinistra in occasione delle Regionali del Lazio. Insomma il proverbiale rapporto di amore-odio tra i due si è ben presto trasformato in diffidenza reciproca, sfociata nella conta che alla fine ha visto prevalere l’anziano capo.
«Io, ma anche lo stesso Staderini, siamo stati accusati da Pannella di aver manifestato poco entusiasmo sul tema dell’amnistia, non c’è stato a suo avviso quello sforzo unitario e omogeneo che lui avrebbe auspicato» spiega Viale. E non è un caso che per la successione siano state scelte due donne che sulla questione carceraria si sono spese eccome, come ricordato nel suo intervento anche dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Poi c’è l’annosa questione dei rapporti con il centrosinistra e in particolare con il Pd: «Il sospetto - prosegue Viale - è che le nostre posizioni e sensibilità non fossero funzionali a uno spostamento verso il centrodestra che Pannella sta mettendo in atto». Insomma, sarebbero stati fatti fuori coloro che hanno manifestato maggiore contiguità con il centrosinistra e tra questi c’è certamente Viale, medico abortista di 56 anni, ex Lotta Continua e tra i fondatori dei Verdi, passato agli onori della cronaca per le sue battaglie in favore della pillola abortiva Ru 486. Dal 1993 al 2001 è capogruppo dei Verdi in Sala Rossa prima di aderire, proprio alla fine di quel mandato, nel Partito radicale che ne appoggia la candidatura a sindaco nel 2001. Attualmente è consigliere del Comune di Torino, eletto nella lista del Pd.
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