A Torino troppi renziani da museo
15:00 Giovedì 03 Aprile 2014 2Il Movimento 5 stelle della Sala Rossa chiede spiegazioni sull’approdo di manager fiorentini sotto la Mole nelle maglie del sistema culturale. Asproni e Cantelli hanno fatto da apripista, sono in arrivo altri? Magari in altre fondazioni?
Qual è l’entità dei rapporti tra la cerchia fiorentina, vicina al premier Matteo Renzi e il sistema culturale torinese? A cercare di far luce sugli intrecci politici attraverso i quali sono approdati sotto la Mole una serie di soggetti legati al cosiddetto Giglio Magico è il Movimento 5 stelle che in Sala Rossa ha protocollato in queste ore una interpellanza rivolta al sindaco Piero Fassino e all’assessore Maurizio Braccialarghe.
Nei giorni scorsi Lo Spiffero aveva ricostruito i rapporti tra i nuovi protagonisti della cultura torinese e il capoluogo toscano, a partire dalla figura di Mirco Cantelli, già consigliere per lo sviluppo economico di Matteo Renzi, negli anni in questi sedeva a Palazzo Vecchio, e responsabile marketing e comunicazione dell’azienda trasporti municipale prima dell’acquisizione da parte di Trenitalia. Lo stesso Cantelli che fino al 31 dicembre dello scorso anno è stato anche consulente per la T&C Crossmedia di cui è socio Marco Carrai, finanziere e amico d’infanzia di Renzi. Nei mesi scorsi Cantelli è stato ingaggiato come consulente presso la Fondazione Torino Musei dalla presidente Patrizia Asproni, la quale annovera nel suo curriculum anche un incarico di prestigio nell’advisory board della presidenza presso l’associazione Amici degli Uffizi, oltre che direttore dei beni culturali del gruppo editoriale Giunti di Firenze. Insomma, sembra proprio che per far diventare anche Torino una capitale della Cultura, Palazzo di Città abbia deciso di esportare i migliori manager fiorentini nel capoluogo piemontese e sarà un caso che l'esodo sia avvenuto proprio mentre scoppiava la passione tra l'ultimo segretario della Quercia e quello che sarebbe diventato il nuovo Presidente del Consiglio? Di certo si sta assistendo a un cambio della guardia nella gestione del polo museale torinese, con uomini e donne che nulla hanno avuto a che fare prima con Torino, come Antonio Scuderi, grande catalizzatore di consulenze, un altro anello della catena, particolarmente vicino alla Asproni attraverso un legame sedimentato nel giro confindustriale.
I grillni vogliono vederci chiaro. Quali rapporti contrattuali intercorrano tra la Fondazione Torino Musei e Cantelli? Con che procedura è stato scelto? Ci sono altri enti partecipati dal Comune, quali ad esempio la Fondazione Torino Smart City, che abbiano conferito incarichi o consulenze dirette o indirette Cantelli? A quanto ammonta il costo complessivo della Presidente di Fondazione Torino Musei Asproni, di Cantelli e di Antonio Scuderi per la Città, in modo diretto od indiretto tramite sue partecipate? Sono alcuni quesiti che compaiono nel documento sottoscritto dai consiglieri pentastellati Vittorio Bertola e Chiara Appendino.