ARTE & BUSINESS

Magna magna di Artissima Il conto lo paghiamo noi

La fiera dell’arte contemporanea, abbondantemente foraggiata da fondi pubblici, offre come vernissage una cena gratis per la vipperia. Così i nostri soldi servono a rimpinzare gli stomaci di politici e mercanti. Mentre i musei di Torino sono alla fame

Chi l’ha detto che con l’arte non si mangia? A Torino ci si rimpinza della grassa. Basta essere inseriti nella scintillante mailing list dei vip invitati domani sera alla cena di gala che inaugura la tre giorni di Artissima fiera dell’arte abbondantemente foraggiata da enti pubblici, para-pubblici e loro aziende partecipate, di scena dal 7 al 9 novembre all'Oval Lingotto. Sono più di 250 gli invitati alla sfarzosa serata in onore dei curatori e degli artisti della mostra One TorinoShit and Die (il nome è tutto un programma) progetto espositivo di Maurizio Cattelan, affiancato da Myriam Ben Salah, curatrice di progetti speciali al Palais de Tokyo e Marta Papini, curatrice indipendente. Un progetto nato per affiancare la kermesse fieristica, facendo concorrenza al polo museale cittadino, che ahimè non gode di ottima salute. 

 

La cena è organizzata nel Palazzo Granieri Della Roccia, sede del Circolo dei lettori. Il conto? Lo paga Sarah Cosulich, direttore della kermesse subalpina, ovviamente coi soldi nostri. Sì perché a sostenere la manifestazione fieristica (con annesse cene di gala) ci sono la Regione Piemonte, il Comune di Torino, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione per l’arte moderna e contemporanea Crt, la Camera di Commercio subalpina e poi, ancora Gtt, Iren, Smat. Tutti enti pubblici che sopravvivono grazie alle tasse del contribuente. Non si sa quale sia la cifra complessiva tra contributi e agevolazioni, perché nonostante Artissima srl sia stata costituita dalla Fondazione Torino Musei, a sua volta messa in piedi da Palazzo Civico, quindi a tutti gli effetti un soggetto pubblico, non risponde alle norme di trasparenza previste dalla legge. Il tutto, peraltro, mentre al Museo di Rivoli il prossimo mese si rischia di non avere più le risorse per pagare gli stipendi. Di certo si sa che lo scorso anno solo il Comune di Torino versò un contributo di 135mila euro, mentre la Regione ne ha impegnati complessivamente 460mila per le edizioni 2013-2014. Solo la Provincia si è sfilata, forse perché una parte di questi servono per finanziare le cene di gala. 

 

Sulla questione intervengono anche i consiglieri del Movimento 5 stelle in Sala Rossa, Chiara Appendino e Vittorio Bertola, che hanno già protocollato una interpellanza con risposta scritta per fare un po’ di chiarezza sulla kermesse, a partire dai suoi risultati di bilancio e poi perché “per l’iniziativa denominata One non si utilizzino i luoghi disponibili nei musei cittadini”, preferendo andare in affitto in Palazzo Cavour.