TRASPORTI

GeMiTo in carrozza, Intercity a rischio

Trenitalia minaccia la soppressione di un'ottantina di linee che collegano il Piemonte alla Liguria. Il contratto di servizio con le ferrovie è scaduto da oltre un anno. L'assessore Balocco ha in serbo il piano con le tratte regionali, ma non dispera

Il biglietto Francesco Balocco non lo ha ancora preso ma è probabile che nei prossimi giorni debba farlo. Torino-Roma andata e ritorno per l’assessore regionale ai Trasporti alle prese con l’ennesima grana: l’annunciata soppressione di un’ottantina di treni Intercity che collegano il Piemonte alla Liguria. “L’altra volta siamo riusciti ad evitare quello che Trenitalia aveva annunciato speriamo di farcela anche adesso” dice allo Spiffero spargendo un po’ di fiducia tra il coro di proteste al di qua e al di là dell’Appennino. Il governatore della Liguria Giovanni Toti prometta la linea dura: “Contro il taglio degli Intercity tra Torino Genova e Milano annunciato da Ferrovie dello Stato che penalizzerà il traffico ferroviario da e per la Liguria faremo le barricate per impedire con ogni mezzo che un simile provvedimento da parte di Fs venga preso”. Il sindaco di Alessandria Rita Rossa comunica di aver chiesto un incontro urgente con Balocco pronta a dirgli che “il rischio di cancellazione degli Intercity tra Torino e Genova penalizzerà il territorio alessandrino rendendo problematici i trasferimenti verso i capoluoghi in particolar modo per gli utenti che giornalmente se ne servono per esigenze lavorative”. Avvertendo il capostazione di Chiamparino che “se il taglio dei collegamenti è un problema molto grave per il nostro territorio e deve essere compensato con l’introduzione di tratte regionali per escludere il blocco del trasporto pubblico verso Torino Genova e Milano altrettanto vero è che non si può accettare che gli eventuali risparmi frutto di questi tagli siano utilizzati per il potenziamento delle linee regionali verso Savona Cuneo e Ventimiglia tralasciando la nostra necessità di essere più adeguatamente collegati con Milano”.

 

Insomma, un neppure troppo velato avvertimento all’assessore a che non guardi solo verso la sua provincia Granda. Nel coro di proteste (con qualche proposta) anche l’interrogazione al ministro dei Trasporti da parte della deputata alessandrina del Pd Cristina Bargero che in una nota sottolinea come “la tratta Torino-Genova è utilizzata da molti pendolari e cittadini delle province di Torino, Asti, Alessandria e Genova cui deriverebbe un grave disagio con un impatto negativo sia dal punto di vista economico per i cittadini e per i territori interessati, che dovrebbero ricorrere a forme di mobilità privata, sia dal punto di vista ambientale con maggiori emissioni per lo spostamento dalla modalità di trasporto ferroviario a quella privata su gomma che ne deriverebbe”. E se la decisione assunta da Trenitalia fosse davvero irrevocabile allora “il ministero accolga le richieste della Regione Piemonte” aggiunge la parlamentare dem facendo da sponda a Balocco nell’ipotesi che ogni tentativo per far tornare Trenitalia sui suoi passi risultasse vano.

 

“Quella dei treni regionali è una soluzione anche se si tratta di servizi diversi – spiega l’assessore ai Trasporti – con tempi e fermate differenti. Noi chiediamo di tenere gli Intercity e speriamo di riuscirci. Stiamo lavorando in stretto contatto con la Liguria, ma anche con la Lombardia”. Come sempre, piuttosto di niente meglio piuttosto. Intanto le ferrovie lanciano la palla nella metà campo del governo: Il taglio degli Intercity tra Torino Genova e Milano non è - si legge in una nota delle Ferrovie dello Stato - una decisione che rientra tra le competenze di Trenitalia. Infatti i treni cui fa riferimento il presidente della Liguria sono servizi universali di media e lunga percorrenza individuati, programmati e finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dell’Economia e della Finanza”. In poche parole: non prendetevela con Trenitalia. Perché “spetta ai committenti pubblici, i due Ministeri, ogni decisione in merito e spetta a loro sottoscrivere con il fornitore Trenitalia l’apposito contratto di servizio. Attualmente - conclude la nota - Trenitalia opera in regime di proroga di un anno rispetto al contratto di servizio scaduto il 31 dicembre 2014”. E in ballo ci sono quei 200 milioni che Trenitalia aspetta ancora dal governo. L’assessore Balocco a Roma probabilmente ci andrà. Bisogna vedere se arrivato in stazione prenderà la via per la sede di Trenitalia o quella verso Porta Pia a bussare alla porta del ministro Graziano Delrio.