ASSETTI ISTITUZIONALI

Province addio, il Pd si spartisce le spoglie

Pellegrinaggio itinerante della segreteria democratica alla vigilia della nascita degli Ambiti. L'obiettivo è quello di "ascoltare e recepire le istanze dei territori", ma soprattutto evitare le barricate erette con il metodo Saitta sulla Sanità

Evitare che si aprano altri fronti, come quello caldo della rete ospedaliera, e ogni angolo del Piemonte diventi un campo minato per la maggioranza che governa la Regione Piemonte. Al di là delle motivazioni di facciata, alla fine è questo il senso e lo scopo principale dell’operazione avviata dal segretario regionale del Pd Davide Gariglio, pellegrino nei vari territori per ascoltare, discutere e – per quanto possibile – gestire al meglio una questione che si annuncia altrettanto spinosa quanto quella della sanità: il futuro assetto delle attuali Province, con la creazione degli ambiti e, quindi, tramite accorpamenti di competenze oggi divise. Passi mettere in conto la bocciatura del disegno di legge, attualmente in prima commissione di Palazzo Lascaris, da parte delle opposizioni, ma trovarsi un’altra volta bersaglio di fuoco amico, questo no.

 

La bruciante lezione del metodo Saitta che ha portato ancora pochi giorni fa la contestazione da parte di molti sindaci dem, ha rafforzato in Gariglio il proposito di accompagnare e soprattutto blindare la riforma dell’assetto territoriale attraverso un lavoro preventivo di condivisione con gli amministratori locali e la dirigenza del partito, in maniera tale da bonificare il più possibile il terreno. E non saltare tutti, lui per primo, sulla prima mina. Non ha ancora rimesso via il bilancino da farmacista usato per comporre la sua segreteria e non lo farà. Gli tornerà utile per altre ripartizioni: quelle di cui si è incominciato a parlare, sia pure senza scendere nei dettagli, ieri nel primo di una serie di incontri programmati sul tema, svoltosi a Carisio e dedicato al futuro Ambito 1, ovvero quello che raggrupperà il Novarese, il Vercellese, il Biellese e il Verbano-Cusio-Ossola. Che il segretario dem dica che sia andata “molto bene, con un confronto aperto e costruttivo” non sorprende. Così come non stupisce che dall’incontro sia stata prudentemente tenuta fuori – “non era all’ordine del giorno” – la patata bollente della sanità.

 

Al conclave democratico erano presenti i sindaci Pd del capoluogo e quindi, insieme al novarese Andrea Ballarè, il biellese Marco Cavicchioli e la verbanese Silvia Marchionini, anche la loro collega di Vercelli Maura Forte in aperto scontro con l’assessore regionale alla Sanità, dopo la stroncatura unanime dell’atto aziendale dell’Asl e la reprimenda  ad Antonio Saitta per la sua condotta. Gariglio, per discutere a tutto campo – e per blindare ulteriormente la riforma indotta dalla legge Delrio – ha convocato anche i presidenti dem delle Province, così come i parlamentari: presenti Enrico Borghi, Gianluca Susta, Luigi Bobba, Nicoletta Favero.

 

È stato un primo approccio, ma dietro la concordia restano nodi da sciogliere: dove saranno collocati gli uffici delle varie competenze in capo all’Ambito? Ci sono Province, come Verbania e Biella che già mugugnano per la decisa soppressione delle rispettive prefetture e che non sono certo disposte a vestire i panni delle Cenerentole pure nella futura suddivisione dei ruoli che spetteranno alla Regione. Il timore che Novara diventi una sorta di capitale del quadrante è palpabile. Dove e in base a quali criteri verranno stabilite le sedi di riferimento per settori importanti come il Lavoro, le Politiche sociali? E poi, le eventuali ricadute occupazionali di questa rivoluzione. Insomma altro che bilancino.

 

Il rischio dell’ennesima guerra di campanile è da mettere in conto, sia pure con tutti i buoni propositi e il clima sereno che i partecipanti attribuiscono a questa prima missione della segreteria dem. Gariglio ha portato con sé i componenti del suo staff che provengono dal territorio del quadrante Est: il turco Andrea Pacella, il fassiniano Dimitri Buzio, e il lepriano Antonello Ghisaura, oltre a Ballarè nella duplice veste di sindaco e membro del politburo garigliano. Che, in agenda ha già un’altra missione: domenica prossima toccherà al quadrante Sud, ovvero Astigiano e Alessandrino. Tutti riuniti a Castellazzo Bormida. Che, poi, è il comune dove abita e di cui è stato due volte sindaco il consigliere regionale e presidente della commissione sanità nonché vice di Gariglio alla guida del gruppo Pd di Palazzo Lascaris, Domenico Ravetti.  Ma la scelta della location  è solo un caso. Forse.