Centrodestra vede Napoli e poi muore
17:24 Lunedì 01 Febbraio 2016 16Chiuso l'accordo tra Berlusconi e Salvini. L'ex parlamentare di Giaveno candidato sindaco sotto la Mole. Torino pedina di scambio: la Lega ottiene le designazioni a Bologna e Novara. Con Forza Italia al 3% è un suicidio assistito: se va bene arriveranno terzi
Su il sipario, l’ex onorevole Macario alla fine l’ha spuntata. Il centrodestra, per meglio dire il cerchio tragico di Arcore (il “mediocre sinedrio” per dirla con Verdini), alla fine ha deciso di far calcare il palcoscenico delle comunali torinesi, per l’ultima replica, a Osvaldo Napoli. Sarà dunque il più convinto supporter che Piero Fassino ha nel centrodestra a contendere (si fa per dire) il posto a Palazzo di Città al sindaco uscente e vedersela con la pentastellata Chiara Appendino. L’aver messo in cartellone l’ex onorevole è stata una scelta maturata nelle ultime ore anche se annunciata nei giorni scorsi da Palazzo Grazioli. Di traverso su questa soluzione ci si era messa la Lega, direttamente con Matteo Salvini che aveva tenuto il punto ricordando come le caratteristiche della candidatura avessero dovuto comprendere, innanzitutto, la collocazione nell’area forzista sì, ma con una forte connotazione civica. Era il ritratto del notaio Alberto Morano, con il quale il leader leghista si sarebbe dovuto incontrare nei prossimi giorni, ma che oggi, appresa la notizia ha annunciato l'intenzione di ritirarsi.
A modificare i piani sono però intervenute le altre caselle da riempire e, soprattutto, da confermare a favore del Carroccio. In via Bellerio non si è mai fatto mistero di quanto più importanti, rispetto a Torino, fossero e siano considerate le partite da giocare a Bologna e, in Piemonte, a Novara. Ottenuto il via libera per Lucia Borgonzoni nel capoluogo emiliano e per Alessandro Canelli nella città di San Gaudenzio, la Lega non si è certo impuntata su Torino dove non ha convenienza a metterci più di tanto la faccia, viste le previsioni, non ultime quelle che si basano su alcuni sondaggi che darebbero la stessa Forza Italia attorno a un terrificante 3 per cento.
SEPARATI ALLA NASCITA
Dopo la decisione di incoronare il sindaco di Valgioie, la domanda che ha preso a serpeggiare riguardava l’atteggiamento del notaio Morano, la variabile civica cui lo stato maggiore di Forza Italia ha preferito l’usato sicuro del presidente di Ancitel. Qualcuno azzardava e forse auspicava che il professionista avrebbe valutato di correre per una formazione centrista, ricalcando e magari anticipando il modello di Alfio Marchini nelle capitale. Niente da fare: “Se è stato ritenuto di fare questa scelta io mi ritiro. La mia – spiega Morano – era un’offerta di impegno per il centrodestra e l’area moderata. Se hanno deciso diversamente, auguri”. Ed è fuor di dubbio che il centrodestra ne abbia bisogno, eccome, di auguri. Per evitare una Caporetto, ancor peggiore di quanto indichino i sondaggi, non basterà certo il sorriso e l’abbronzatura dell’ex parlamentare che per ottenere l’investitura ha rincorso notabili azzurri financo nei bagni di Montecitorio. A lui, probabilmente, basterà la poltrona di consigliere in Sala Rossa. Magari con sindaco il caro Piero che lui avrebbe visto bene al Quirinale. In fondo è stato lo stesso Berlusconi a dire “Persa per persa a Torino mettiamo Napoli, così il partito non si spacca”. Per quel che resta da spaccare.