Palazzo Cisterna, niente bilancio preventivo

La Provincia di Torino rimanda la discussione sul documento contabile dell’ente e si avvia verso l’esercizio provvisorio. Una ritorsione per le cesoie montiane? Si profila un asse con la Lega

La moribonda Provincia di Torino, al contrario di quanto stabilito prima della funebre decisione del neopresidente del consiglio Monti, non discuterà a partire da lunedì prossimo il bilancio preventivo 2012. La sessione di bilancio, che prevedeva una serie di sedute mattino e pomeriggio per tutta la settimana, è stata annullata. E il 13 è prevista una normale convocazione per una seduta ordinaria. Come dire che l’ente, senza bilancio preventivo approvato, si avvia di proposito all’esercizio provvisorio.

 

D’altra parte la provvisorietà sembra essere il motivo conduttore del “dopo Monti” a Palazzo Cisterna. Il conte Mascetti, al secolo il presidente Antonio Saitta, non si è ancora ripreso dal colpo di vedersi cancellare in un sol colpo 35 consiglieri e 12 assessori. Rimanere con una squadra di calcio senza neppure le riserve (la nuova Provincia avrà 11 membri in tutto) deve aver sconvolto i programmi (e non solo) del conte e della sua dirigente massima. Addio holding, addio tangenziale Est, ecc. ecc. Ora l’imperativo pare essere quello di un noto magistrato milanese ormai in pensione: resistere, resistere, resistere… attaccati alla cadrega.

 

Perché, mentre si minacciano clamorose dimissioni (ma le si minaccia soltanto), emerge la volontà di creare un asse addirittura col governatore del Piemonte, Roberto Cota, fino ai ieri vituperato, per tentare il salvataggio delle poltrone, dirette e indirette. Mentre si annuncia un ricorso alla Corte Costituzionale, è prevista un riunione del consiglio delle Autonomie locali a Palazzo Lascaris. E martedì sarebbe in agenda dell’inquilino di via Maria Vittoria anche un incontro con il Carroccio. Adesso che la presidentessa cuneese Gianna Gancia ha tolto dalla parete la foto del presidente Napolitano, reo, a suo dire, di aver sospeso la democrazia, anche i “barbari” della Lega diventano utili per il conte Mascetti.

 

In tutto questo caos nessuno ha pensato a dire qualcosa al personale della Provincia, 1.600 dipendenti che non hanno proprio un futuro roseo davanti: né l’assessore al Personale, Marco D’Acri, né tantomeno il presidente Saitta o la sua ombra Carlina Gatti, si sono occupati della truppa. Il problema ora è salvare la ghirba dei generali. E una buona parte dei 26 che avevano fatto la gita scolastica a Roma in occasione dell’assemblea dell’Upi (Unione province d'Italia, altro ente ormai inutile), tanto per non perdere l’abitudine delle “missioni a scrocco”, ha preferito ritornare solo ieri: a Roma by night (club?) non si rinuncia. Soprattutto se il soggiorno è gratis. 

 

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