Le mani della 'Ndrangheta sul Terzo Valico
08:41 Martedì 19 Luglio 2016 0Acquisiti sub appalti nei lavori. Politici e funzionari delle Entrate erano in contatto con esponenti delle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Arresti in Piemonte, Liguria, Lazio e Calabria
Le cosche della ‘ndrangheta erano riuscite a mettere le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad Alta Velocità e facevano il tifo per il cosiddetto “Terzo valico” che, ritenevano, avrebbe portato nelle casse dell’organizzazione una montagna di soldi. La Polizia e la Dia stanno eseguendo una serie di arresti in Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte e in altre regioni del Nord Italia nei confronti di presunti appartenenti alla 'Ndrangheta. Almeno una quarantina i provvedimenti scattati per soggetti ritenuti affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Sono in corso anche decine di perquisizioni e sequestri di beni. Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state divise in due filoni: uno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo (Sco), è stato condotto dalle squadre mobili di Reggio Calabria, Genova e Savona; l'altro dal centro Dia di Genova, con la collaborazione degli uffici di Reggio Calabria e Roma. Le accuse nei confronti degli indagati nell’operazione denominata “Alchemia”, sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mazoso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società. Gli investigatori stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari e di numerose società riconducibili agli indagati per un valore di circa 40 milioni.
Le cosche della 'Ndrangheta avevano messo le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità. Emerge dall’inchiesta della Polizia e della Dia che ha portato all’arresto di una quarantina di persone. Le indagini avrebbero accertato la presenza di “stabili collegamenti” con le famiglie di origine di esponenti dell’organizzazione da tempo in Liguria, attivi nell’edilizia e nel movimento terra, che avrebbero acquisito sub appalti per la realizzazione del “Terzo valico”.
Politici e funzionari dell'agenzia delle Entrate erano in contatto con alcuni dei soggetti coinvolti nelle indagini di Polizia e Dia sulle cosche della 'ndrangheta operanti nel Nord Italia. Secondo quanto accertato dalle indagini, alcuni degli arrestati erano in contatto con “politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria” e con “funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria” sempre della provincia di Reggio.
Nel corso dell’operazione il personale della Polizia e Fiamme Gialle di Torino ha proceduto, nel biellese, all’arresto delle persone di seguito indicate perquisendo, anche, numerose abitazioni e locali pubblici. Si tratta di: Giuseppe Avenoso, 58 anni; Antonio Raso, 74; Diego Raso, 37; Giovanni Raso, 53; Enrico Raso, 45; e Giovanni Raso, 49; tutti residenti tra Cavaglià e Dorzano. Quest’ultimo si era reso irreperibile ed era in seguito stato rintracciato a Gemona del Friuli dagli agenti della Squadra Mobile di Biella insieme ai colleghi di Udine. A fermare Enrico Raso, invece, ci hanno pensato i poliziotti della Mobile di Vercelli.
"Dalle indagini - scrive il Gip - è emerso l'interessamento dell'intera cosca ai lavori dell'infrastruttura". Uno dei referenti delle cosche era Orlando Sofio - l'uomo che ha sostenuto i "Si tav", finito in carcere - in stretto contatto con il consigliere del Pdl di Novi Ligure Libero Pica, a sua volta dipendente della società Itinera collegata al consorzio Cociv. In una conversazione intercettata dagli investigatori era lo stesso Sofio a spiegare all'interlocutore di poter riceve dei lavori in subappalto da Pica, che aveva già acquisito gli appalti sui lotti interessati dal percorso. I lavori sarebbero stati realizzati con i mezzi delle imprese di Carmelo Giullace (anche per lui il gip ha disposto il carcere). "Io so sperando per sto Terzo Valico - dice Sofio - quando ci dissi mi devi dare il lavoro, io mi prendo in carico tutti i camion che ho nella cava di Nino (Giullace, ndr)...li buttiamo dentro...". E sempre con lo stesso schema - puntare ai subappalti, dove i controlli sono meno rigidi - le imprese edili e di movimento della cosca Raso-Gullace-Albanese" sarebbero riusciti ad intercettare dei lavori della cooperativa Coopsette. Il sistema era semplice: le imprese presentavano dei preventivi gonfiati che, grazie alla complicità di dipendenti corrotti, venivano approvati. Il surplus rispetto alla reale entità dei lavori costituiva il guadagno per le cosche e la mazzetta per i dipendenti infedeli.
Il Terzo Valico è una nuova linea ferroviaria ad alta capacità veloce tra Genova e Milano che ha l’obiettivo di potenziare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa. Contestata da molte associazioni e comitati di cittadini per gli alti costi e i paventati rischi ambientali, la nuova linea si sviluppa lungo 53 km, di cui 37 in galleria. Partendo dal nodo di Genova, corre lungo la direttrice Genova-Milano, fino a Tortona, e lungo la direttrice Alessandria-Torino fino a Novi Ligure, quindi si innesta sulle linee esistenti di collegamento con Milano e Torino. Il Terzo valico viene realizzato dal consorzio Cociv (Salini Impregilo, Società Italiana Condotte d'Acqua e Civ) per Rfi. Il limite di spesa di 6.200 milioni di euro è stato fissato dal Cipe con la delibera n. 84/2010 del 18 novembre 2010, che ha autorizzato la realizzazione dell’opera in 6 Lotti Costruttivi, essendo stato preventivamente approvato il Progetto Definitivo dell’intera opera. L’attivazione è prevista nel 2021.


