“Basta ambiguità sulla Torino-Lione”
16:15 Giovedì 26 Gennaio 2012Il monito del parlamentare Pd Esposito dopo l'operazione delle forze dell'ordine, che ha coinvolto anche amministratori della Valsusa. “Il mio partito abbandoni la doppia morale, altrimenti...”
“D’ora in poi nessuna ambiguità”. Il monito è del parlamentare Si Tav, Stefano Esposito (foto sotto) dopo il blitz delle forze dell'ordine, che questa mattina ha portato all’arresto di decine di militanti dell'area antagonista. «L’operazione della Procura rende giustizia innanzitutto alle centinaia di agenti feriti mentre svolgevano il loro lavoro. Ma rende giustizia anche a chi, come il sottoscritto, per mesi ha denunciato il rischio di deriva paraterroristica del movimento No Tav. Una denuncia fatta in solitudine, anche all’interno del mio partito nel quale una componente minoritario non ha mai perso occasione per attaccarmi e assumere le vesti di difensore d’ufficio del movimento».
«Quante volte ho detto che in Valle di Susa si erano infiltrati dei "cattivi maestri"? Quante volte ho indicato in Giorgio Rossetto uno dei principali istigatori delle violenze contro il cantiere? E come commentare l’arresto del consigliere comunale Guido Fissore, colui che fece da "cicerone" alla scolaresca bergamasca in visita al cantiere di Chiomonte? Denunciai la gravità di quel fatto e venni irriso dal preside di quell’istituto, da esponenti di Sel, da qualche accademico che confondeva Auschwitz con la Valsusa, nonché da vari organi di informazione». Infine chiude con una nota politica legata al rapporto tra Pd ed esponenti del Movimento: «Mi auguro che dopo i fatti di oggi esponenti del dissenso come Sandro Plano e Carla Mattioli prendano atto che un grande movimento popolare, che legittimamente protestava contro la Tav, è stato lasciato nelle mani di gente pericolosa, violenta e portatrice di una cultura eversiva. Se questo è avvenuto è grazie anche alla loro irresponsabilità e connivenza. Sulla Torino - Lione non saranno ammesse ambiguità, a cominciare dal Partito Democratico. Il confine della violenza, dell’istigazione verbale ad essa o della sua giustificazione non può essere in alcun modo valicato. Troppo si è tollerato e da oggi la doppia morale all’interno del Pd non può più essere consentita. Se ciò non dovesse accadere, ne trarrò le personali conseguenze».


