VENTO DEL NORD

Piemonte (più) autonomo, ma la Catalogna è lontana

Istituito il comitato per promuovere il referendum, sul modello di Lombardia e Veneto. E di fronte alle sirene catalane del leghista Molinari Forza Italia avverte: "Nessun paragone con la secessione". Torna d'attualità il federalismo fiscale

Sognando Catalogna. Forza Italia mette le mani avanti con Gilberto Pichetto che avverte: “Nessun paragone con la secessione”, ma la Lega ammicca con Riccardo Molinari che su facebook scrive: “Forza Catalunya”. Sfumature, non certo divisioni. Il centrodestra sul referendum autonomista del Piemonte marcia unito, sperando che puntare sul modello veneto e lombardo possa essere una carta vincente nella campagna elettorale per riconquistare piazza Castello. Se poi le coincidenze e i simboli hanno un loro peso, l’aver presentato – col parterre dei sindaci leghisti (da quello di Novara Alessandro Canelli all’alessandrino Gianfranco Cuttica) e consiglieri regionali - il comitato promotore per il referendum sull’autonomia regionale il giorno dopo il voto di Barcellona e a pochi metri dalla lapide che a Chivasso ricorda la Carta federalista, tradisce un’accorta regia.

Il copione è già scritto da Luca Zaia e Roberto Maroni. Il loro collega Sergio Chiamparino “da quell’orecchio la maggioranza non ci sente” spiega Molinari ricordando le richieste avanzate dal Carroccio per aprire una trattativa con lo Stato come previsto dal titolo V della Costituzione e pure la lettera morta che è rimasta la proposta di legge presentata dalla consigliera regionale Gianna Gancia. “Inevitabile ricorrere al referendum consultivo come mezzo di pressione per accelerare un iter che in Piemonte non è neppure incominciato – osserva il segretario della Lega –. A dire il vero ci aveva provato anni fa Enzo Ghigo, ma da Roma non c’era stata alcuna apertura. Ora i tempi sono cambiati”.

Tira il vento del nord e quello catalano lo rafforza. “Noi abbiamo costituito il comitato promotore, ma non è certo un referendum della Lega – precisa –. È aperto a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche che ne condividono lo spirito e le finalità”. Forza Italia ha subito risposto: “Il Piemonte ha bisogno di autonomia finanziaria per poter far crescere il proprio sviluppo e la propria economia senza rinunciare alla solidarietà nazionale, anzi, contribuendo così maggiormente al benessere di tutti i cittadini italiani” scrive in una nota il coordinatore regionale azzurro Pichetto. Il quale sottolinea che “come in Lombardia e in Veneto, anche in Piemonte Forza Italia, coerentemente con i proprio dna federalista, farà la sua parte per promuovere il referendum che permette ai piemontesi di esprimersi circa la volontà di rendere la propria regione autonoma”. Per i berluscones “la nostra regione ha bisogno di autonomia finanziaria per poter far crescere il proprio sviluppo e la propria economia senza rinunciare alla solidarietà nazionale, anzi, contribuendo così maggiormente al benessere di tutti i cittadini italiani”.

A debita distanza le istanze catalane, che poi sono state per anni il refrain di Umberto Bossi con la sua secessiun in seguito ammorbidita in devoluscion, si accorciano nell’agenda del centrodestra rispetto al calendario quelle con l’appuntamento con le regionali del 2019. E forse non è un caso che proprio dal Pd, con il suo segretario regionale Davide Gariglio siano arrivate nelle scorse settimane aperture al tema della maggiore autonomia finanziaria da portare alla conferenza programmatica di maggioranza. Senza ovviamente contemplare il referendum, ma seguendo invece la strada imboccata dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Due vie diverse per raggiungere lo stesso obiettivo.

La Lega e con essa Forza Italia, anche forte del risultato favorevole largamente annunciato in Veneto e Lombardia, non rinuncia certo alle urne. Che se per Maroni saranno un potente traino per la rielezione, in Piemonte risulteranno uno dei temi forti per la campagna elettorale cui il centrodestra di affiderà per scalzare il Pd dal governo della Regione. Con un programma che ai primi punti, come ribadisce Molinari, “avrà proprio l’autonomia”. E se, come probabile, il referendum non si farà regnante Chiamparino, “sarà tra le priorità della nostra giunta” annuncia il segretario del Carroccio. Sognando Catalogna.

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