Fumata nera al Politecnico
21:00 Mercoledì 31 Gennaio 2018 0Al primo turno di votazioni per eleggere il nuovo rettore nessuno dei tre candidati raggiunge la maggioranza assoluta. In testa Saracco, ordinario di Chimica. Si torna alle urne l'8 febbraio. Chi vince governerà l'ateneo per i prossimi sei anni
Guido Saracco, docente ordinario di Chimica, ha sfiorato la maggioranza assoluta al primo turno delle votazioni per eleggere il nuovo rettore che guiderà il Politecnico di Torino nei prossimi sei anni, fino al 2024: ha ottenuto infatti 428,33 voti (erano necessari più di 477). Mauro Velardocchia, ordinario di ingegneria meccanica e aerospaziale, ha avuto 242,35 voti e Michela Meo, attuale prorettrice, 120,49. Nessuno dei candidati ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti equivalenti esprimibili e si tornerà a votare giovedì 8 febbraio. Se anche in questo caso nessuno otterrà la maggioranza assoluta, i due candidati più votati andranno al ballottaggio il 20 febbraio.
Altissima l’affluenza nei tre seggi, due nella sede di corso Duca degli Abruzzi e uno al Castello del Valentino. La percentuale dei voti interi espressi è stata di quasi l’87%, quella dei voti “pesati” - personale tecnico amministrativo, dottorandi, studenti - del 77,5%. “Sono molto soddisfatto per come è stato recepito il mio progetto e che si ritenga la mia persona in grado di aiutare il Politecnico ad avere sempre più un ruolo di motore di innovazione tecnologica e sociale. C’è stata una grande affluenza, mai vista prima. Venivamo da un’elezione con un unico candidato e questa volta c’è stata una campagna elettorale molto approfondita. Vuol dire che c’è voglia di partecipare alla vita dell’ateneo. Siamo lontani dalla disaffezione che caratterizza le elezioni nel Paese”, commenta Saracco. “È la dimostrazione che un confronto limpido sulle idee porta a una grande partecipazione. È un segnale chiaro al Paese”, osserva Velardocchia che non considera l’esito finale scontato. “Le regole - osserva - prevedono non per niente due turni e un eventuale ballottaggio, è una situazione nuova. Se un dipartimento dovesse cambiare in blocco orientamento gli equilibri potrebbero essere diversi. Vedremo”.