POLITICA & LAVORO

Embraco, licenziamenti congelati

Dopo il forcing di Governo, Regione e Parlamento Europeo l'azienda viene a miti consigli. Nessuno rimarrà a casa per tutto il 2018. Intanto si lavora alla reindustrializzazione. Calenda: "Soddisfatto". Chiamparino: "Ora inizia la vera sfida"

Meno di un anno di tempo per trovare un’alternativa ai licenziamenti. “Abbiamo delle conferme non proprio sul ritiro ma su una sorta di congelamento per prendere il tempo necessario per la reindustrializzazione” ha detto Lino La Mendola, della segreteria Fiom di Torino entrando al Ministero dello Sviluppo economico dov’è in programma l’incontro con il ministro Carlo Calenda. Scongiurato, almeno per il momento, il licenziamento collettivo di 497 lavoratori impiegati oggi nello stabilimento di Riva di Chieri dove la Embraco produce compressori per frigoriferi. Nessun licenziamento fino all’1 gennaio 2009 e intanto le istituzioni, tramite l’agenzia Invitalia, proveranno a cercare soluzione per la riconversione del sito.  

“La cosa che per noi comunque è importante è che i lavoratori a inizio dell’anno prossimo non vengano licenziati da nessuno”, ha sottolineato. Per il sindacalista la proposta di Embraco prevede una “copertura salariale piena per quest’anno”. L’obiettivo resta comunque “trovare soluzioni occupazionali o comunque positive che i lavoratori possano accettare e non su imposizione dell’azienda”. “La Fiom non ha mai firmato licenziamenti e non lo farà mai - ha proseguito - noi i licenziamenti non li firmiamo, ci devono essere soluzioni contestuali che vadano oltre il 1 gennaio 2019. Per noi è importante che nessun lavoratore venga cacciato contro la sua volontà”.

Mentre a Roma Calenda incontra i sindacati centinaia di delegati di fabbriche metalmeccaniche torinesi partecipano con i lavoratori dell’Embraco a un’assemblea al Sermig di Torino. Sono presenti i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella. Obiettivo dell’assemblea è preparare lo sciopero generale dei metalmeccanici di Torino indetto per il 13 marzo. “Avete fatto una battaglia di civiltà, siete stati bravi a portare avanti una vertenza così a lungo. È una battaglia che vinceremo, non ci saranno licenziamenti” ha detto Palombella ai lavoratori Embraco.

“Non ci avete lasciato soli fino ad ora, continuate ad essere al nostro fianco” ha detto Silvano Zaffalon, Rsu dell'azienda in un intervento in cui ha ripercorso le ultime tappe della vicenda dello stabilimento di Riva di Chieri, dal 10 gennaio scorso con l’annuncio di 497 esuberi su 537 lavoratori. “Abbiamo fatto qualsiasi iniziativa per attirare l’attenzione sulle nostre vicende. L'Azienda con noi ha sempre avuto un atteggiamento duro e ha sempre rifiutato di ritirare i licenziamenti”. Zaffalon ha ribadito: “Noi non vogliamo aprire una guerra tra operai di diversi Paesi in Europa ma è giusto che l’azienda non porti via questa attività nata qui a Torino. Noi nella nostra battaglia non ci fermeremo”.

“Fino a fine 2018 i lavoratori avranno lo stipendio pieno. Siamo soddisfatti - ha detto Calenda - ora l’obiettivo è la reindustrializzazione”. “Abbiamo messo in campo Invitalia con il nuovo Fondo contro le delocalizzazioni deliberato dal Cipe. In ogni caso se la reindustrializzazione non avvenisse entro il periodo in cui i licenziamenti sono sospesi (ma noi non riteniamo che questo possa accadere) c’è un paracadute in più che fino a ieri non c’era per gestire questi casi di delocalizzazione. Direi che siamo soddisfatti”. Calenda ha aggiunto che “va avanti l’attività di pressione a livello europeo” perché “il problema non è solo Embraco. Vogliamo vederci chiaro - ha detto – sull’utilizzo dei fondi strutturali”. I sindacati hanno firmato l’accordo sul processo, “ovviamente non quello sui licenziamenti”.

Parole confermate anche dalla Embraco: “L’incontro presso il Mise rappresenta un passo importante nell’ambito di un rinnovato spirito di collaborazione tra Whirlpool Corporation, capogruppo di Embraco Europe, i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati e le istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale”. “Embraco - aggiunge la nota dell’azienda - rimane impegnata a lavorare, nelle prossime settimane, in stretta collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori e con le istituzioni per finalizzare un accordo legalmente sostenibile e nei migliori interessi di lungo periodo per tutto il personale coinvolto”.

“Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci proponevamo, cioè il congelamento dei licenziamenti fino a tutto il 2018, e l’avvio di un serio lavoro per la reindustrializzazione dell’impianto, con l’impegno, oltre che di Embraco, anche di Invitalia, che sarà attiva su questo fronte per tutto il 2019” commenta Sergio Chiamparino. Il governatore del Piemonte ringrazia il ministro Calenda “perché ha avuto un ruolo determinante nella vicenda”. “Da oggi inizia per tutti noi la vera sfida, quella di trovare soluzioni nuove che possano garantire piena occupazione a tutti i 500 lavoratori e lavoratrici di Embraco”.

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