SCONTRO

"Spero che Salvini finisca in galera", fuoco leghista sulla consigliera Pd

Conticelli spara ad alzo zero sul "sedicente" ministro indagato: "Insulti beceri, bullo borgataro". E scatena sul web la rappresaglia dei seguaci del Capitano che le riversano contumelie e minacce: "I tuoi amici clandestini dovrebbero violentare te e le tue figlie"

Che la Lega abbia superato, in fatto di voti, i Cinquestelle lo dicono i sondaggi, allarmanti per i grillini per questa ragione ormai sempre più allineati con Matteo Salvini anche e soprattutto sulla questione immigrazione. Che il sorpasso stia avvenendo anche su un terreno come quello della rete dove i pentastellati sembravano inarrivabili, lo si scopre anche con una distratta occhiata a facebook. L’esercito telematico salviniano è attivo da tempo, al contrario di quello grillino non sembra avere (o comunque se li ha, li maschera meglio) troll, insomma profili tarocchi. E reagisce, pronto al comando, del sergente di turno.

Basta guardare a quanto successo a un post, non certo morbido va detto, della consigliera regionale del Pd Nadia Conticelli. La notizia dell’indagine a carico del ministro dell’Interno per la vicenda della nave Diciotti ha da poco preso a rimbombare e la Conticelli scrive: “Io spero che Salvini finisca in galera e ci resti per un po’”.

Un colpo ad alzo zero, non c’è dubbio. L’esponente dem poi articola le ragioni del suo auspicio spiegando che “la sofferenza delle donne violentate e degli uomini sfiniti sulla nave Diciotti non farà trovare lavoro ai tanti italiani in soglia di povertà, non libererà le strade del mio quartiere dagli spacciatori, non darà una casa a chi a Vallette dorme in piazza Montale sotto una tenda”. Per lei “gli insulti beceri, da bullo borgataro, del sedicente ministro degli Interni contro la magistratura, l’Europa, il mondo economico, non restituiranno le vite crollate sotto un ponte, né garantiranno allo Stato una verginità incolpevole di fronte al disastro annunciato”.

I primi commenti sono di condivisione, qualche perplessità, ma è ad un tratto che si scatena l’artiglieria del Carroccio sovranista, con una strategia che assomiglia moltissimo a quella ampiamente sperimentata e a lungo usata dai Cinquestelle. Al mio comando scatenate l’inferno, e giù con messaggi a mitraglia. Per i grillini, l’origine del comando è sempre stata indicata in raffinate centrali di comando e controllo delle truppe alle tastiere.

La Lega anche in questo ha conservato un bel po’ della sua origine ruspante. Nessun mistero, insomma. “Guardate cosa scrive la consigliera regionale del Pd. Eletta nel listino in Piemonte. Cosa le rispondiamo?” scrive Giuseppe Catizone, militante leghista e consigliere della sesta circoscrizione di Torino, nonché omonimo dell’ex sindaco piddino di Nichelino.

A dire la sua, galvanizzando le truppe, arriva anche il consigliere comunale della Lega a Torino, Fabrizio Ricca: "Ecco quanto valgono quelli del Pd. Augurare la galera a Salvini, loro che ci hanno fatto invadere e hanno messo il Piemonte in ginocchio". Poi una profezia che per i leghisti è un auspicio: "Verrete cancellati perchè non valete nulla", scrive Ricca rivolto ai dem, concludendo con #NessunoTocchiSalvini.

E cosa rispondere alla Conticelli non sembra essere di certo un problema: dagli insulti agli “auguri”, comprese eloquenti immagini del Pd e dei suoi esponenti visti dalla Lega. Rapida la reazione della segreteria torinese del Pd che in una nota "condanna fermamente la violenza che a più riprese viene rivolta sui social a chiunque non sposi la politica della Lega e di Salvini. Oggi - prosegue il comunicato firmato dal numero uno Mimmo Carretta - con le minacce e i pesanti insulti rivolti alla consigliera regionale Nadia Conticelli e alle sue figlie si è raggiunto ilculmine di una misura che era già colma". Il Pd sottolinea come da giorni suoi esponenti "subiscono violenza verbale e questo dimostra che l'odio che viene coltivato da questo governo sfocia nel peggior atteggiamento vile nei confronti delle persone più esposte".

Tastiera tra i denti, l’esercito verde del web, è pronto a difendere il suo Capitano. Anche a costo di trascendere, arrivando agli insulti e alle minacce che, scrive la consigliera dem "per fortuna, in Italia sono ancora reato".

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