VERSO IL 2019

"Nessun contratto né veti" Molinari risponde a Pichetto

La Lega preferisce parlare di "programma" per il governo del Piemonte. "Più probabile" la coalizione di centrodestra, ma Forza Italia deve smetterla di assecondare Chiamparino. Nulla contro Porchietto. "Ad oggi" difficile l'alleanza con il M5s per le Regionali

Il coordinatore regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto lo ha definito un “contratto con i piemontesi”, senza neppure doversi arrovellare in fantasia, essendogli stato sufficiente ricordare quello con gli italiani siglato da Silvio Berlusconi da Bruno Vespa nel 2001, poi rinnovato con assai minore fortuna 17 anni dopo sempre negli studi della Terza Camera.

La firma più importante e più attesa dagli azzurri è, naturalmente, quella della Lega. Perché sarà pure un patto con gli elettori, ma ancor prima appare soprattutto un impegno da far sottoscrivere al partito di Matteo Salvini. Aldilà delle dichiarazioni rassicuranti, i timori in casa azzurra di rimanere sedotti e abbandonati prima del voto regionale, serpeggiano eccome. Verba volant, scripta manent per dirla in latino.

Ma che dice la Lega? Riccardo Molinari, lei è capogruppo alla Camera ma anche segretario per il Piemonte, allora lo firmerete questo contratto?
“Contratto? Non mi appassiona questa terminologia”.

Vuol dire che non prende in mano la penna?
“Pichetto ha proposto il contratto, mentre io dal Monviso ho detto che loro devono smetterla di fare le stesse polemiche che fa Chiamparino”.

Insomma, devono dimostrarvi lealtà, prima di mettere nero su bianco le cose?
“Io sono d’accordo con il coordinatore di Forza Italia sul fatto che prima di fare il totonomi per il presidente della Regione ci si debba trovare d’accordo sul programma. Quindi, più che di un contratto parlerei di un programma di governo per il Piemonte. Forse era a questo che si riferiva Pichetto”.

Contratto o programma, per sottoscriverlo bisogna che vi presentiate insieme, trovando l’accordo anche sul candidato o la candidata presidente. A proposito, è vero che lei ha messo il veto sulla deputata Claudia Porchietto per un’eventuale candidatura?
“Assolutamente no. Non abbiamo mai posto veti su nessuno. Abbiamo solo detto che Forza Italia deve avere una posizione coerente e fare fronte comune con noi contro Chiamparino e non assecondarlo nelle sue esternazioni”.

Senta Molinari, c’è chi da giorni scolpisce sulla pietra che voi non vi alleerete con i Cinquestelle alle prossime regionali in Piemonte, ma l’ipotesi resta tra quelle sul tavolo. Può dire una parola definitiva?
“Posso dire che ad oggi l’alleanza Lega-Cinquestelle mi sembra la meno probabile, mentre mi pare che la cosa più sensata sia la coalizione di centrodestra o eventualmente la Lega che corre da sola.

Improbabile, ma non impossibile una riproposizione regionale dello schema di Governo. Giusto? 
“Come ho detto, non vedo matura la possibilità di un’alleanza con il M5s, anche perché in Piemonte ci sono grossi motivi di divisione. Ad oggi è così”.