VERSO IL 2019

Chiamparino vede il suo Badoglio

In vista del vertice di coalizione dell'8 settembre, il governatore incontra il leader dei Moderati e gli affida il compito di organizzare nel suo quartier generale la riunione. Lui gongola e spera nel bis: "Ho visto Sergio pimpante". Metterà fine alla manfrina?

Tutti da Mimmo sabato mattina. Per un caffè, vista l’ora: le 9 e mezza. E per cercare di trovare una quadra sulla candidatura a presidente della Regione Piemonte, visti gli stop and go di Sergio Chiamparino e il conseguente marasma di alternative probabili o improbabili che travaglia il Pd e tutto il centrosinistra ormai da mesi.

Lui, Giacomo “Mimmo” Portas, dalle undici di questa mattina quando ha incontrato il Chiampa, sta lucidando l’argenteria di casa, come quando si deve ricevere un ospite di riguardo. “Vediamoci da te” gli ha detto il presidente, spiazzandolo solo un istante, ma inorgogliendolo a lungo. L’incontro voluto da Chiamparino con i vertici delle forze della coalizione – da LeU ai civici della Lista Monviso, passando per i Radicali – si svolgerà l'8 settembre a casa dei Moderati, in via XX Settembre, un modo per legittimare e tenere a bordo uno dei componenti della ciurma più in fibrillazione. 

“Una attestazione di stima e di lealtà molto apprezzata”, come riferisce Portas, il quale anche quando l’aveva presa storta per il passo di lato fatto dall’amico Sergio a Baveno non aveva mai smesso di chiedergli di ripensarci, visto che “se si vuole cercare di vincere lui è l’unico candidato possibile”.

Glielo ha ripetuto anche oggi, aggiungendo l’idea che al leader dei Moderati frulla per la testa da un po’, quella di una lista o listone connotato fortemente sul territorio. Pronto pure il nome: Prima i piemontesi. Nulla di inedito, ma in fondo anche moderati era una parola abbondantemente usata (e abusata) in politica quando Mimmo gli aggiunse la maiuscola, disegnò un simbolo che ammiccava a quello di Berlusconi e il successo arrivò e, soprattutto, non svanì differenziando quel brand da altri finiti in meteore.

Oltre due lustri di presenza nel panorama politico piemontese e non solo. E “sempre alleato leale del Pd”, anche nei momenti difficili. Come questo. Apprezzato riconoscimento dietro la scelta della sede del summit, ma anche un piuttosto evidente segnale rivolto al Pd da Chiamparino. Magari anche solo una provocazione, uno “scherzo” visto l’effetto di altri in questi giorni.

L’attesa, aldilà del dove, è per il cosa. Già, cosa dirà? Scioglierà definitivamente quel dubbio ormai diventato trito tormentone, oppure, come probabile, gli alleati usciranno senza sapere con certezza se hanno nell’attuale presidente il loro candidato? E, nel caso resti aperta la questione, si parlerà di primarie aperte togliendole dall’abito troppo stretto della boutade in cui si è cercato di farle entrare, come i buoi nella stalla?

“Ho trovato un Chiamparino pimpante, determinato”, scuce Portas senza far capire se sia obiettivo o veda quel che lui vorrebbe vedere, ovvero il sì definito del Chiampa. Magari proprio pronunciato a casa sua. Dove non sapendo “chi verrà per il Pd che ancora non ha una segreteria”, Mimmo ha già preparato le sedie pieghevoli, “quelle che risolvono il problema quando arrivano i parenti e non sai mai quanti sono”.         

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