GRANDI OPERE

Terzo Valico sempre più a rischio
cancellati altri finanziamenti

     

Dal decreto Genova spariscono i fondi per il sesto lotto. Il governatore ligure Toti e il sindaco Bucci avvertono Toninelli: "Noi non molliamo". Allarme tra i lavoratori: in ballo migliaia di posti. Molinari (Lega): "Opera irrinunciabile". Ma i Cinquestelle tengono il punto

“La Lega tace e acconsente?” si era e aveva chiesto Stefano Esposito appena dopo aver lanciato l’allarme sul blocco da parte del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli del miliardo e 60 milioni per il quinto lotto del Terzo Valico, già approvati, finanziati e pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

Oggi, dopo che dall’ultima versione del decreto Genova (come peraltro anticipato) sono spariti i 791 milioni a integrazione del sesto lotto e, soprattutto dopo aver letto nella bozza della nota di aggiornamento al Def che “il Governo intende sottoporre ad un riesame, attraverso un'attenta analisi costi-benefici, le grandi opere in corso” con citazione esplicito della linea ferroviaria destinata a collegare il porto di Genova con il Piemonte e la pianura padana, il punto interrogativo alla frase dell’ex senatore del Pd pare un inutile dipiù se visto con le lenti gialle dei Cinquestelle. Che tirano dritto mettendo nero su bianco quel che il Carroccio continua ad escludere.  

Perché, in verità, la Lega qualcosa dice e lo fa con il sottosegretario Edoardo Rixi che sta proprio nel dicastero di Toninelli, ma neppure lui riesce a fugare timori sempre più forti e giustificati dalla linea del ministro grillino. Tant’è che durissime sono le reazioni sia del governatore ligure Giovanni Toti, sia quelle del sindaco di Genova Marco Bucci, oltre a quelle di esponenti del Pd e di Forza Italia.

Sugli oltre 700 milioni del sesto lotto Rixi dice che “"sono già stati individuati e verranno ripristinati", mentre sull’analisi costi benefici che Toninelli oltre che alla Tav vuole applicare anche alle opere ritenute dalla Lega intoccabili, tra cui il Terzo Valico, “"Mi aspetto alla fine di ottobre l'analisi costi benefici, da dove a mio avviso emergerà il fatto che un'opera completata per il 40 per cento e in una situazione come quella genovese abbia una valenza economica particolarmente rilevante” aggiungendo che “se sono disposto a aspettare venti giorni un'analisi costi benefici, non son disposto di avere un'interruzione dell'opera o di mandare a casa un solo lavoratore nel frattempo che questa analisi costi benefici venga in qualche modo ultimata".

Un punto, quello del blocco dell’opera fatto pagare dai lavoratori, su cui interviene con durezza Massimo Cogliandro, segretario regionale per il Piemonte di Fillea-Cgil: "E' incomprensibile come il Governo, parlando di analisi costi-benefici, stia giocando sulla pelle di oltre duemila operai che siamo pronti a difendere con le unghie e con i denti arrivando anche alla mobilitazione". Il sindacato ha già chiesto a livello nazionale un incontro urgente con il ministro per avere chiarimenti sul blocco dei fondi.

Sul fonte ligure è il sindaco Bucci ad avvisare il Governo: “Non possiamo pensare che l'area di Genova possa stare senza infrastrutture. Abbiamo assolutamente bisogno del Terzo valico, della Gronda e dell'Alta Velocita fino a Milano. Di certo non molliamo”. E anche il presidente della Regione, Toti, è stato netto: “"Mi fiderei di più di Toninelli se sbloccasse quel miliardo e mezzo di euro, già bollinato, per il quinto lotto del terzo valico, che rischia di rallentare sensibilmente. Sarebbe un danno straordinario, e credo che l'opinione pubblica non reagirebbe bene. E neanch'io reagirei bene".

Sempre sul versante del centrodestra, è la presidente dei deputati di Forza Italia Maria Stella Gelmini a descrivere la Lega come succube del M5S sulla questione delle grandi opere: “Questa è la rappresentazione plastica della logica anti-crescita e anti-sviluppo che il M5S sta riuscendo ad imporre alla Lega e all'intero Governo. Stop a tutte le infrastrutture, stop al progresso. Un esecutivo dei no che vuole bloccare il Paese".

In mattinata era stato il capogruppo alla Camera e segretario piemontese della Lega, Riccardo Molinari, a ribadire che "per noi il Terzo Valico è fondamentale.

Ora Toninelli vuole attendere un’analisi costi benefici che speriamo arrivi presto, ma indipendentemente dall'analisi, va fatto". Sarà davvero solo un contentino concesso ai Cinquestelle, quella verifica sul Terzo Valico così come sulla Tav alla quale il Carroccio di Matteo Salvini di fatto premette di non attribuire le ragioni per un verdetto? Di certo, ad oggi, il miliardo e 60 milioni già finanziati sono stati bloccati e gli altri fondi per il lotto successivo spariti dal decreto.  

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