POLITICA & SANITA'

Saitta all'Aifa, a Grillo piacendo

L'assessore piemontese designato all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni alla presidenza dell'Agenzia del farmaco. Ma l'ultima parola spetta alla ministra dei Cinquestelle, che visti i precedenti potrebbe decidere di rompere la consuetudine

Adesso manca solo la firma del ministro Giulia Grillo al decreto di nomina e poi la poltrona di presidente dell’Aifa sarà di Antonio Saitta. L’assessore alla sanità del Piemonte ha infatti raccolto l’indicazione unanime di tutte le Regioni per ricoprire il ruolo di vertice dell’Agenzia italiana del farmaco.

"Si era fatta la scelta di indicare una figura politico-amministrativa per quell'incarico e la decisione è stata presa all'unanimità” ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, annunciando che “Saitta lascerà la commissione e a gennaio discuteremo su a quale Regione andrà l'incarico, Il Veneto e' l'unica regione che è fuori dalla presidenza di commissione, quindi – ha osservato il governatore dell’Emilia- Romagna - potrebbe essere quasi naturale entrare in quella casella".

La nomina di Saitta era, come anticipato dallo Spiffero giorni fa, nell’aria. Non era stato, l’inquilino di corso Regina, il solo a proporre la sua “candidatura”: in lizza c’era anche la sua collega della Basilicata Flavia Franconi, governatrice reggente dopo l’abbandono forzato del presidente Marcello Pittella coinvolto in un’inchiesta proprio sulla sanità.

Il borsino continuava a, tuttavia, a salire per l’assessore piemontese e la conferma è arrivata oggi. Certo manca ancora il decreto del ministro che, per prassi, accoglie l’indicazione delle Regioni. Ma, come s è visto, questo governo le prassi consolidate le ha spesso messe da parte. Alcune perplessità in merito sono sorte soprattutto dopo la decisione dei giorni scorsi della Grillo di azzerare tutto il Consiglio superiore di sanità, presieduto dalla cattedratica torinese Roberta Siliquini, che non aveva negato il suo stupore e rammarico per la modalità del benservito. Stessa sorte toccata a Walter Ricciardi che ha lasciato di sua sponte la presidenza dell’Istituto superiore di Sanità interpretando l’ostilità del Governo.

Stravolgere una regola, sia pure non scritta in maniera tale da evitare una decisione diversa da parte del Governo rispetto a quella delle Regioni, apparirebbe inevitabilmente uno sgarbo imperdonabile verso queste ultime. E dunque l’approdo di Saitta a vertice dell’agenzia che ha un ruolo cruciale per la regolazione del mercato dei farmaci appare ormai certo.

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