DIRITTI & ROVESCI

Chiamparino ingaggia il prof No Tav contro il decreto Salvini

Il benecomunista Mattei firmerà il ricorso della Regione Piemonte alla Consulta. Tra i profili di incostituzionalità anche il "danno economico al territorio", sul modello che contrappose la Silicon Valley a Trump. Così il governatore si copre a sinistra e semina un po' di zizzania

Sarà il professore benecomunista Ugo Mattei a occuparsi del ricorso della Regione Piemonte alla Corte Costituzionale contro il decreto Sicurezza. Il dado è tratto, Mattei lavorerà all’esposto assieme ai legali di piazza Castello i quali, a loro volta, già da alcuni giorni si stanno confrontando con i colleghi di altre regioni, a partire dalla Toscana, per valutare gli eventuali profili di incostituzionalità presenti nel provvedimento del governo. Una prestazione professionale che sarà svolta a titolo gratuito.

Ad annunciarlo è l’assessora all’Immigrazione Monica Cerutti che parla di un “coordinamento nella presentazione dei ricorsi”. Secondo Cerutti, il decreto Sicurezza “farà finire nell’irregolarità migliaia di migranti che quindi non potranno più contribuire alla vita economica del territorio” e “manda gambe all’aria tutto il lavoro fatto sull’immigrazione in questi anni, rendendo inutili gli investimenti messi in campo dalla nostra regione”. Sulla base di questa valutazione, l’avvocatura regionale sta pensando di aggiungere un nuovo profilo di incostituzionalità nel proprio ricorso, sostenendo che il decreto costituisce un “danno all’economia del territorio”. In questo modo il tema immigrazione non viene più affrontato esclusivamente in termini di welfare ma anche da un punto di vista prettamente economico.

Mattei, conosciuto per essere stato tra i promotori delle battaglie per i beni comuni e in particolare per l’acqua pubblica, già vicesindaco di Chieri ed esponente di punta di quel mondo accademico vicino alla sinistra cittadina, punta a seguire l’esempio americano in cui Apple, Facebook, Google e altri colossi della Silicon Valley presero posizione e presentarono ricorso contro il decreto attuativo anti-immigrazione e il blocco dei visti voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per le persone provenienti da Iran, Siria, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen e Libia. Classe 1961, Mattei è un convinto No Tav, vicino a quella sinistra sindacalista e movimentista torinese, incarnata alle ultime elezioni amministrative del capoluogo da Giorgio Airaudo. Nel 2009, insieme ad altri giuristi, contribuì alla stesura dei quesiti referendari contro la privatizzazione dell'acqua ed è stato tra i consulenti giuridici del movimento No Tav in Valsusa.

Così Sergio Chiamparino cerca non solo una battaglia giudiziaria e legale con il governo, ma trasforma il ricorso in un atto a tutti gli effetti politico, in cui da una parte coinvolge il mondo produttivo e i privati che operano nei servizi collegati all'immigrazione e dall'altra strizza l'occhio a quella sinistra che voltò le spalle a Piero Fassino e che alle prossime regionali potrebbe convergere in un'ampia coalizione progressista.

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