Foodora: rider licenziati, al via a Torino processo appello

Si è aperto questa mattina al tribunale del lavoro di Torino il processo d'appello contro Foodora, l'azienda di food delivery chiamata in causa da sei ex rider che contestano l'interruzione improvvisa del rapporto di lavoro, giunta dopo le proteste di piazza per le questioni relative alla paga oraria. I fattorini chiedono il reintegro e l'assunzione, oltre al risarcimento e ai contribuiti previdenziali non goduti. Lo scorso aprile, in primo grado, il tribunale torinese aveva respinto il ricorso avanzato dagli ex fattorini. "Forse per cambiare le cose deve scapparci il morto", aveva commentato dopo la sentenza l'avvocato dei rider Giulia Druetta, secondo cui "questi contratti tolgono dignità ai lavoratori". Stamattina una ventina di persone si sono ritrovate all'esterno del palazzo di giustizia dove è stato esposto uno striscione con la scritta "Foodora al primo grado l'ha scampata, al secondo non si sa, è certo che la lotta continuerà". Tra i presenti anche il consigliere regionale di Liberi e Uguali Marco Grimaldi. "Speriamo che la Corte d'appello ribalti la decisione dello scorso aprile e tuteli dei lavoratori licenziati solo perché hanno protestato. Questa non è sharing economy, i pagamenti a cottimo vanno vietati".

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