POLITICA & GIUSTIZIA

Salone del libro, chiusa l'inchiesta. Tra i 29 indagati Fassino e Parigi

In queste ore la procura sta notificando gli avvisi di chiusura delle indagini. Coinvolti anche l'ex patron Picchioni e il manager di Intesa Coppola. Fra i reati contestati figurano il peculato, il falso e la violazione normativa della legge sui bilanci

Salone del libro, l’inchiesta è chiusa. La procura di Torino sta notificando in queste ore gli avvisi di chiusura dell’indagine sul Salone del libro, cominciata nel 2015. Tra i 29 indagati figurano l’ex presidente Rolando Picchioni, Giovanna Milella succeduta nella carica per un anno, ma anche Piero Fassino e Antonella Parigi. Era indagando sul presunto peculato commesso dall’ex patron del Salone che l'inchiesta prendeva le prime mosse, arrivando poi a una prima fase con gli arresti dell'allora presidente di Gl Events Italia, Regis Faure, del segretario della Fondazione del libro Valentino Macri e altri per la turbativa d'asta in merito all'organizzazione dell'edizione 2015 del Salone. Gli approfondimenti non si erano fermati e gli investigatori avevano cominciato a vagliare vari aspetti, altri bandi (quello per il 2016), i bilanci e il valore del marchio, ritenuto gonfiato per mettere in salvo le finanze della fondazione. E così, con le ipotesi di falso ideologico in atto pubblico, erano finiti sotto inchiesta anche l’ex sindaco Fassino e l’assessore regionale alla Cultura, Parigi, rappresentanti di Comune e Regione nell’assemblea dei soci. Alla lista si aggiunge come nuovo indagato Michele Coppola, direttore del settore Arte e cultura di Intesa Sanpaolo ed ex assessore regionale alla Cultura nella giunta di centrodestra. Sono usciti dell’inchiesta i consiglieri di amministrazione della Fondazione, tra questi lo storico Walter Barberis e il costituzionalista Enrico Grosso per i quali è stata chiesta l’archiviazione.

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