Terzo Valico, braccio di ferro M5s-Lega sul commissario

Dalle dimissioni di Romano, manca un referente del governo per l'opera. Si è fatto avanti Coffano, con la benedizione del presidente della Provincia di Alessandria Baldi. Ma i giochi sono ancora aperti

“Dal 9 dicembre 2018, a seguito delle dimissioni del Commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano, questo sito resta accessibile ma fino a nuove disposizioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non sarà più aggiornato”. Anche questo stringato avviso, pubblicato sul sito della figura prevista dal Governo nel 2009 per “accelerare la realizzazione” della tratta ferroviaria per collegare il porto di Genova con la pianura padana, serve per capire quel che sta succedendo o quel che ancora non succede (e perché) nel ministero di Danilo Toninelli dopo il via libera del Governo alla linea ligure-piemontese, ovviamente maldigerito dai Cinquestelle. E proprio il tentativo di stoppare l’opera da parte della componente grillina del Governo aveva fatto passare in secondo piano la necessità di trovare un sostituto del commissario di governo, la dimissionaria Iolanda Romano. Lei, nel novembre scorso, aveva dismesso il mandato spiegando in una lettera che lasciava “una macchina che funziona, che ora può guidare qualcun altro. Si tratta – aveva spiegato - di una scelta professionale dettata dal desiderio di intraprendere nuove sfide e che è stata condivisa con il ministero”.

A nessuno era sfuggito che quelle dimissioni erano arrivate a ruota dell’uscita di scena del commissario governativo di Cociv, Marco Rettighieri, il quale sarebbe stato poi nominato presidente del general contractor che aveva retto dopo l’inchiesta giudiziaria.

Dall’uscita di scena della Romano, esperta in débat public, e sancita la prosecuzione dei lavori per il Terzo Valico, della sua sostituzione non si è più parlato, almeno in maniera pubblica. Eppure al ministero il dossier per la nomina c’è ed è aperto. Non è previsto nessun bando, ma c’è comunque chi in queste settimane si sarebbe fatto avanti per dare, più o meno informalmente, la sua disponibilità per ricoprire quel ruolo non certo di secondaria importanza vista la sua funzione di raccordo e camera di compensazione tra le amministrazioni locali interessate al tracciato e il Governo.

Un tecnico comunque indicato dalla politica: questo è il commissario. E se il Pd all’epoca aveva suggerito la Romano, a chi toccherà tra Lega e Cinquestelle indicare il suo successore? Pare che il partito di Matteo Salvini, che pure ha il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi tra più accesi sostenitori del Terzo Valico, abbia preso un po’ sottogamba la questione. Tant’è che, secondo rumors che ricorrono su è giù per l’Appennino, a farsi avanti sarebbe, tra pochi altri, l’attuale presidente dell’Osservatorio ambientale sul Terzo Valico Claudio Coffano. Direttore del settore Ambiente della Provincia di Alessandria, Coffano al vertice dell’Osservatorio ci era arrivato nell’estate del 2017 con il viatico del centrosinistra, area in cui da sempre è stato indicato il dirigente, nominato formalmente dal ministero dell’Ambiente d’intesa con le Regioni Piemonte e Liguria.

Adesso pare che a spendere parole a su favore sia il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, di Forza Italia. Non sfugge, però, che determinante per la nomina di Coffano non potrà che essere il via libera da parte dei Cinquestelle, i quali difficilmente consegneranno alla Lega un posto come quello di raccordo tra Governo e territorio. C’è chi racconta di contatti tra l’attuale presidente dell’Osservatorio ed esponenti del M5S, al fine di appianare eventuali asperità nel percorso. Ma c’è anche chi racconta di una Lega che, pur risvegliatasi un po’ in ritardo su questo dossier, sarebbe tutt’altro che disposta a cedere quella poltrona, soprattutto viste le due regioni coinvolte e i loro esponenti di punta a livello nazionale: Rixi in Liguria e il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, in Piemonte. I giochi, insomma, sono più che aperti.