PAROLE & POLITICA

La nuova strada di Renzi passa per Nichelino

L'ex premier ha scelto il popoloso comune dell'ex cintura rossa per presentare il suo ultimo libro. Nel "regno" di Buglio indicherà il percorso di un rinnovato centrosinistra riformista

Quale strada prenderà Matteo Renzi? Quella che lo porterà prima o poi fuori dal Pd, come qualche osservatore continua a vaticinare spostando continuamente in là la deadline? Chissà, nel frattempo in attesa di evoluzioni politiche, lunedì 18 febbraio l’ex premier imboccherà la tangenziale Sud per raggiungere Nichelino, popolosa città alle porte di Torino. In uno degli ultimi Comuni della cintura rossa Renzi presenterà il suo ultimo libro che, significativamente, s’intitola Un'altra strada. Ragioni di natura logistica – Nichelino si trova a suo modo al centro di un’area molto vasta ed è a un turo di schioppo dal capoluogo – unite a valutazioni politiche – l’ex segretario ha mantenuto stretti legami con Salvatore Buglio, figura di grande peso e carisma, già dirigente Fiom e deputato per tre legislature – hanno indotto l’entourage di Renzi a snobbare la più blasonata Torino.

“Come può ripartire un percorso riformista per l’Italia? Come fare tesoro degli errori commessi e delle mosse vincenti in un racconto che rinnovi il senso di una sfida? Come disegnare il futuro opponendosi alle paure dilaganti?”. Sono le domande che Renzi pone alla base del suo viaggio, editoriale ma anche politico, tentando di “individuare alcune scelte di campo necessarie e urgenti, parole chiave che siano opzioni culturali, prima ancora che politiche, cantieri su cui rifondare una proposta che abbia un respiro e una visione più ampi di un tweet o di una diretta Facebook”.

Quella che l’editore Marsilio definisce nella quarta di copertina nientemeno “una nuova narrazione dell’avvenire”, verrà illustrata dall’autore in un incontro al Centro anziani “Nicola Grosa” con la formula più confacente al suo debordante narcisismo: il one man show. Sul piano intellettuale non mancheranno certo stimoli e provocazioni, ma sul piano della bassa cucina politica sarà interessante vedere chi del gruppo dirigente piddino (renziano, postrenziano e arenziano) si farà vedere in sala. E con quali facce.

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