Riciclaggio, sequestrata hamburgheria Eataly e altre 28 società

Riciclaggio, truffe, anche attraverso false identità, trasferimento fraudolento di valori e frodi fiscali e fittizie intestazioni di beni. Sono alcune delle accuse imputate all’organizzazione criminale sgominata nei giorni scorsi dai carabinieri del Radiomobile e del Nucleo Investigativo di Torino e che ha portato al sequestro di diversi beni, tra cui anche l’hagriamburgeria Eataly, all’outlet village di Settimo.

Le indagini erano partite dopo che, lo scorso 28 gennaio, i militari dell’Arma avevano ritrovato all’interno di un box di corso Giulio Cesare, un enorme quantitativo di denaro contante (600 mila euro circa in buste termosaldate) e 75 lingotti d’oro per un totale di 20 kg di materiale prezioso. Il primo a finire nei guai era stato Giuseppe Soldano, imprenditore di Settimo Torinese, gestore del ristorante nel centro storico. Quattro complici stavano già progettando la fuga all’estero ma i carabinieri sono riusciti a bloccarli in tempo, prima cioè che potessero far perdere le proprie tracce. Tutti sarebbero residenti tra Torino e i comuni della provincia sud di Torino e avrebbero tra i 60 e i 41 anni. Gli indagati sono invece 31.

Il gruppo criminale avrebbe costituito oltre venti società fantasma operanti nel settore energetico e consulting finanziario, con sede in Italia e all’estero, mediante le quali sarebbe riuscito ad ottenere finanziamenti bancari per diversi milioni di euro. Ora gli investigatori stanno cercando di capire se quelle stesse società con cui truffavano le banche e lo Stato, servissero anche a ripulire denaro sporco. Il sequestro preventivo, che ha messo i sigilli all’hamburgeria Eataly, ha coinvolto 79 conti correnti per oltre un milione di euro, 25 carte postepay, macchine, immobili e 29 società fantasma che valgono 250 milioni di euro. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati contanti e oro per oltre due milioni e mezzo di euro.

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