Sì Tav, senza se e senza ma

Tutto ha avuto inizio nell’ottobre 2018 a seguito dell’approvazione di un ordine del giorno No Tav da parte della maggioranza Cinquestelle in Consiglio Comunale, decisione che ha scatenato le immediate proteste di cittadini e associazioni che si sono radunate sotto il Comune per protestare contro quello che di fatto è stato un segnale forte e chiaro di una volontà politica di riportare Torino indietro di decenni.

Successivamente due sono state le date significative in cui migliaia di cittadini si sono ritrovati in piazza a ribadire la necessità di completare la linea e di rispettare gli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese: il 10 novembre 2018 e il 12 gennaio 2019, manifestazioni che hanno registrato una partecipazione straordinaria per una città come Torino caratterizzata dal ben noto “stile sabaudo” che non contempla certo facili manifestazioni pubbliche.

Il successo si spiega anche con il fatto che i partiti hanno fortunatamente assunto una posizione ben defilata così da permettere a cittadini di varia appartenenza politica, associazioni di categoria, imprenditori, liberi professionisti di potersi ritrovare tutti uniti a difesa di un futuro di sviluppo infrastrutturale senza per forza essere etichettati come militanti di una parte politica. La terza manifestazione convocata per il 6 aprile ha inevitabilmente assunto un significato diverso, più politico sia perché è impossibile che i nostri rappresentati eletti in Parlamento (che dovranno prendere una decisione in merito) rimangano estranei a un argomento che li riguarda direttamente, sia perché a breve si svolgeranno le elezioni per rinnovare il Consiglio Regionale piemontese e non si può certo pensare che dal candidato alla presidenza ai singoli consiglieri non sia valutata elettoralmente anche la loro posizione sull’opera.

A nostro avviso per tutte le forze politiche è giunta l’ora di schierarsi, “senza se e senza ma”, tralasciando inutili e infruttuosi voli pindarici che molti dei presenti in piazza non capirebbero, in questa fase delicata anche i segnali sono importanti e a manifestare tutti uniti ci saranno elettori di centro, di sinistra e di destra, sarebbe un grave errore politico lasciare questi ultimi privi di una rappresentanza politica concreta e visibile che potrebbe arrivare sino a farli dubitare della reale volontà di alcuni di impegnarsi a favore del Sì Tav e magari anche scegliere nelle urne rappresentati lontani dalle proprie idee ma con una comune visione su temi fondamentali. Ecco perché noi ci saremo, perché crediamo che un moderno partito di destra, europeista e filo atlantico, che creda nello sviluppo economico infrastrutturale e nell’iniziativa privata libera di intraprendere in un quadro normativo chiaro e semplice non possa non essere in piazza il 6 aprile per ribadire e difendere tutti insieme un’opera senza la quale verrebbe seriamente compromesso il futuro della nostra città, della nostra regione e dell’Italia intera.

*Guglielmo Del Pero, SiAmoTorino

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